Si parla troppo poco del Piazzale delle Armi, luogo sensibile e strategico dove parcheggiano numerosi pullman durante il giorno e che scaricano eserciti di turisti che entrano da lì in città. Sono anni che il bagno del piazzale non è più agibile e si auspicava un intervento radicale di ristrutturazione e di manutenzione di bagni di accoglienza decorosi e dignitosi: un biglietto da visita per i nostri ospiti.
Troppo silenzio su quel piazzale buio e dimenticato, troppo silenzio. E nel silenzio assordante, il Comune ha istallato dei bagni chimici di plastica azzurri, vecchi, riciclati da qualche cantiere: non hanno serratura, non hanno entrata con moneta, sono aperti. Come si può proporre una soluzione del genere anche solo transitoria? Sono sporchi e indegni di una città. Venerdì il piazzale era pieno di pullman di pellegrini provenienti da Como.
Hanno visto e usato quelle cose appena arrivati? Oggi la città è piena di turisti giapponesi: sono scesi nel piazzale delle Armi? Forse i cittadini non lo sanno, perché non arrivano fino al piazzale, forse non importa niente a nessuno. Ma è una vergogna per tutti. Non parliamo di turismo, non parliamo di accoglienza, per favore. Solo il Duomo ci salva, il dono immenso del passato, frutto dell’amore, della devozione e della lungimiranza dei cittadini di un Comune medievale, in cui si pensava al bene comune. (M.P.)









