Come tradizione, saranno l’archeologo Giuseppe M. Della Fina e la storia antica a dare avvio all’attività didattica ordinaria 2025/2026 dell’Università delle Tre Età di Orvieto. Il 35esimo Anno Accademico presenterà, ad inizio ottobre, “Scavi Letterari 3”, l’attesissimo corso riservato ai soci Unitre che hanno premiato le prime due edizioni con una partecipazione entusiastica. Il primo dei tre incontri previsti avrà luogo lunedì 13 ottobre alle 17 al Museo Emilio Greco. I successivi, come sempre, a cadenza quindicinale.
“Squadra che vince – afferma il Maestro Riccardo Cambri, presidente dell’Unitre Orvieto – non si cambia. Saranno ancora il vicepresidente Alberto Romizi e due allievi del Laboratorio Unitre di Lettura Emozionale a leggere gli stralci che illustreranno le sapienti scelte letterarie del professor Della Fina. A lui non posso che confermare il plauso affettuoso dell’intera Famiglia Unitre Orvieto. Le sue lezioni sono un dono inestimabile di scienza e grazia, che ci consentono di cominciare nel migliore dei modi il 35esimo Anno Accademico. Ringrazio l’Opera del Duomo di Orvieto, nella persona del presidente Andrea Taddei, per la gentile disponibilità ad ospitare le lezioni di storia antica e di altre materie culturali, in un luogo confortevole ed ispirato quale è il Museo Emilio Greco”.
Per ulteriori informazioni ed iscrizioni:
338.7323884 – uni3-orvieto@alice.it

Scavi Letterari 3 – Un viaggio nella storia attraverso la letteratura
Giuseppe M. Della Fina tiene, sulla rivista mensile “Archeo”, una rubrica dal titolo “Archeologia e Letteratura”. Da quella fortunata esperienza sono scaturiti già alcuni incontri nell’ambito degli ultimi due anni accademici dell’Unitre di Orvieto. Nell’Anno Accademico 2025/2026 si continuerà ad approfondire il dialogo tra archeologia e letteratura soffermandoci su altri, nuovi autori: il poeta e giornalista Gaio Fratini, che ha dedicato alcune poesie al mondo etrusco in più momenti della sua attività; la filosofa e scrittrice Simone Weil con il saggio “L’Iliade ou le poème de la force (L’Iliade o il poema della forza)”, dedicato a una lettura attenta e originale del poema; lo scrittore inglese Robert Graves con il romanzo storico – uno dei più conosciuti del Novecento – “I, Claudius (Io, Claudio)” dove viene ripercorsa l’ascesa al potere del noto imperatore romano.
Di seguito il programma completo:
lunedì 13 ottobre ore 17
“Gaio Fratini e le sue poesie dedicate al mondo degli Etruschi”
Nella vasta produzione letteraria e poetica di Gaio Fratini, un etruscologo può rintracciare un interesse duraturo: il mondo etrusco. Nella prima raccolta I poeti muoiono (1945-1952) figurano due poesie dove gli Etruschi affiorano e con i quali scaturisce un dialogo tra presente e passato, quasi un richiamo agli insegnamenti di Aldo Capitini: Arse verse e Là nella dolce Etruria. Poesie sulle quali il poeta ritornò, in più occasioni, con nuove stesure.
lunedì 27 ottobre ore 17
“Simone Weil e l’Iliade ou le poème de la force”
La stesura del saggio “L’Iliade ou le poème de la force” (L’Iliade o il poema della forza, nella versione italiana) risale probabilmente al periodo d’insegnamento a Saint-Quentin tra l’ottobre del 1937 e la metà di gennaio del 1938. Costituisce una riflessione di grande profondità della filosofa e scrittrice Simone Weil sull’origine della civiltà greca e di quella occidentale.
lunedì 10 novembre ore 17
“Robert Graves e Io, Claudio”
Nel romanzo “I, Claudius” (Io, Claudio nella traduzione italiana) di Robert Graves viene ripercorsa l’ascesa al potere del noto imperatore romano. Il volume venne pubblicato per la prima volta nel 1934, dopo anni difficili per il poeta, saggista e narratore che era nato a Wimbledon nel 1895. L’io narrante è Claudio stesso, che ripercorre le sue vicende a partire da quando era un ragazzo.
Giuseppe M. Della Fina si è laureato in Lettere (Indirizzo Classico) presso l’Università degli Studi di Siena e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Archeologia (Etruscologia) presso l’Università “La Sapienza” di Roma. È vicepresidente della Fondazione per il Museo “Claudio Faina”, dopo esserne stato a lungo il direttore scientifico. Collabora alle riviste “Archeo”, di cui è membro del Comitato Scientifico, “Il Giornale dell’Arte”, e al quotidiano “La Repubblica” per articoli di archeologia. Dirige, inoltre, la rivista “Archaeologiae. Research by Foreign Missions in Italy”. Ha insegnato presso l’Università degli Studi dell’Aquila dal 2000 al 2016. Ha scritto numerosi volumi di etruscologia e storia antica per editori italiani e stranieri e curato diverse mostre.








