
Il Coordinamento Orvietano per la Palestina aderisce con convinzione alla manifestazione regionale di solidarietà con il popolo palestinese che si terrà a Perugia sabato 13 settembre e invita tutta la cittadinanza a partecipare massicciamente per dire basta al genocidio e all’occupazione israeliana. In vista di questa importante mobilitazione, il Coordinamento convoca un’assemblea pubblica aperta per venerdì 5 settembre alle 18 in Piazza Fracassini ad Orvieto.
L’invito è rivolto a tutte le cittadine e i cittadini, singoli o associati, alle organizzazioni sociali, politiche e sindacali, nonché alle istituzioni locali sensibili ai temi della pace, della giustizia e del rispetto del diritto all’autodeterminazione dei popoli. L’assemblea sarà un momento di confronto collettivo per approfondire la piattaforma della mobilitazione e organizzare la partecipazione alla manifestazione di Perugia, oltre che un’ occasione per aggiornare la comunità sulle ultime, gravissime notizie che giungono dalla Palestina, dove i crimini israeliani continuano inesorabili, con l’esercito pronto ad occupare e a spingere centinaia di migliaia verso il nulla e la morte certa.
L’assemblea vuole inoltre essere un modo per manifestare solidarietà totale e incondizionata allo sforzo messo in campo dalla Global Sumud Flotilla, che proprio questo fine settimana cercherà di raggiungere Gaza via mare per rompere il criminale assedio israeliano e portare aiuti alla popolazione palestinese, stremata da mesi di fame, morte e distruzione.
La piattaforma della mobilitazione: sette punti per la giustizia in Palestina
La mobilitazione regionale del 13 settembre, indetta da decine di gruppi attivi sul territorio regionale in sostegno alla causa palestinese, si articolerà sui seguenti punti:
• Stop al genocidio, solidarietà alla Resistenza palestinese
• Libertà per Anan Yaeesh, prigioniero politico palestinese rinchiuso da mesi nel carcere di Terni.
• Autodeterminazione del popolo palestinese in una Palestina Libera dal fiume al mare
• Rottura di ogni relazione economica, militare e diplomatica tra Italia e Israele
• Adesione alla campagna e piattaforma di boicottaggio delineata da BDS, come forma di resistenza pacifica e nonviolenta per isolare Israele fino al pieno rispetto del diritto internazionale.
• Opposizione al piano di riarmo e no all’esercito europeo
• No alla Nato, alleanza militare imperialista da sempre pilastro del sostegno alle politiche aggressive di Israele.
Agire ora!
Mentre scriviamo, il popolo palestinese a Gaza sta subendo un massacro. I nostri governi, sia locali che nazionali, continuano a guardare dall’altra parte, rendendosi complici con il loro silenzio e la loro inazione. Non possiamo più stare a guardare.
Solo pochi giorni fa il mondo intero ha assistito in diretta televisiva all’attacco deliberato di Israele contro l’ospedale Nasser di Gaza: l’ennesimo orrendo crimine che ha ucciso cinque giornalisti e, con un secondo e preciso attacco, ha poi colpito i soccorritori che cercavano di portare aiuto. Questo non è quello che accade in un “conflitto”, è quello che accade in un genocidio portato avanti in diretta televisiva.
È il momento di alzare la voce più che mai e pretendere che l’Italia e le nostre istituzioni locali rompano ogni rapporto con Israele e agiscano concretamente per fermare questo genocidio e riconoscere finalmente il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.
Coordinamento Orvietano per la Palestina








