“Abbiamo appreso, nei giorni scorsi, dal presidente dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti Nicola Zaccheo, della proroga della permanenza in direttissima dei treni con velocità inferiore ai 200 km orari. Pur accogliendo positivamente questa decisione, troviamo inopportune le dichiarazioni dai toni trionfalistici di alcuni esponenti politici, locali e regionali: in primis perché ancora non è disponibile il testo del provvedimento, quindi alcune cose potrebbero cambiare, e poi perché per i territori dell’Orvietano e della Valdichiana Senese non cambia assolutamente nulla”.
Così il Comitato Pendolari Roma Firenze che aggiunge: “Quello che per Terni, Perugia, Foligno e il Valdarno era lo spettro di un disagio che si sarebbe potuto vivere dal prossimo cambio orario di dicembre, per noi è la realtà con la quale conviviamo da quasi un anno. Infatti, già dallo scorso gennaio, per una scelta politico-aziendale della Regione Toscana, in accordo con Trenitalia, i treni regionali della nostra tratta viaggiano quasi tutti sulla linea Convenzionale o sono limitati a Orte. E quelle modifiche alla circolazione che dovevano essere temporanee, per i lavori del PNRR, di fatto sono diventate strutturali”.
“Va poi sottolineato – prosegue il Comitato – come questa proroga interessi tutto il 2026 e parte del 2027, dopodiché la Direttissima sarà accessibile solo ai treni che raggiungono i 200 km orari: l’Umbria ne ha acquistati 12, la Toscana 6 e il Lazio 4. Allora viene da chiedersi: quanti di questi convogli serviranno i nostri territori?”.
“Per noi la linea Convenzionale riguarda anche gli Intercity (IC 596 e IC 598, solo per citarne un paio): un paradosso, se si pensa che al momento questi sono gli unici treni OSP (obbligo di servizio pubblico) che possono viaggiare a 200 km orari”.
“È assolutamente necessario mantenere alto il livello di attenzione. Attendiamo dunque di conoscere il testo del nuovo provvedimento, al fine di capire gli effetti che avrà sui treni che servono i nostri territori, e ci aspettiamo che le Regioni Toscana e Umbria, per quanto di loro competenza, diano risposte adeguate alle richieste che, da mesi stiamo, portando avanti.” “Per queste ragioni – conclude il Comitato – ci discostiamo questo cantare vittoria che imperversa da giorni su tutti i media. Una condizione che ci fa tornare a dire che esistono territori di serie A e territori di serie B. Ci stupisce ancora di più come questa soddisfazione sia stata espressa anche da alcuni politici del nostro territorio che forse ancora, dopo mesi, non hanno ben chiara la situazione che stiamo vivendo”.









