Accogliamo con interesse la scelta dell’Amministrazione Comunale, insieme a Confcommercio, di usare anche il sistema Cities Mobility Analytics per capire meglio i flussi turistici di Orvieto. È uno strumento innovativo: analizza i movimenti dei telefoni cellulari presenti sul territorio e può essere utile per decidere le politiche turistiche. Proprio perché vogliamo approfondire questa analisi, poniamo alcune domande per chiarire eventuali dubbi sui dati del primo rapporto, scusandoci fin da ora se alcune osservazioni derivano da un’interpretazione non corretta.
- Secondo il primo rapporto, nei primi sei mesi del 2025 sarebbero passate nel centro storico 622.600 persone. Una media di quasi 3.500 al giorno. Ma possiamo considerarli tutti turisti? Eppure, nei soli mesi di maggio e giugno – gli unici confrontabili col 2024 – si registra un calo del 6%.
- Guardando altri dati ufficiali, il quadro sembra diverso. Nel 2024 il Duomo ha avuto 405.000 ingressi e il Pozzo di San Patrizio 230.000. Se i dati 2025 fossero simili, significherebbe che solo un visitatore su tre entra in Duomo e uno su sei visita il Pozzo. Possibile che i nostri monumenti più famosi attraggano così pochi turisti?
- Inoltre: nel 2024, la Regione Umbria ha registrato 157.000 arrivi nel Comune di Orvieto (chi ha dormito almeno una notte). Se il dato Cities fosse corretto, significherebbe che solo un visitatore su otto si ferma a dormire. Allora la domanda è: quanto tempo restano davvero i visitatori? E soprattutto, perché così pochi scelgono di fermarsi?
- C’è anche un dettaglio curioso: il rapporto dice che il giorno con meno presenze è stato il 16 gennaio, con 6.000 persone. Ma se la media è 3.500 al giorno, com’è possibile che il minimo sia quasi il doppio?
- Infine, sul fronte economico: il 69% dei visitatori sarebbe di fascia medio-alta o alta. Ma su quali criteri si basa questa stima? E come si confronta con altre città? Dai dati regionali risulta che due turisti su tre scelgono strutture extralberghiere e vi soggiornano più a lungo degli alberghi: un comportamento non sempre tipico di chi ha una spesa elevata.
Ricordiamo che non vogliamo criticare lo strumento, ma capire meglio. Per questo chiediamo che i dati completi e il metodo di calcolo siano resi pubblici. Sarebbe un’occasione per confrontarci tutti – cittadini, operatori, istituzioni – e costruire insieme una strategia turistica più solida e condivisa per Orvieto.
Proposta Civica Orvieto








