Le vacanze estive stanno per finire e la campanella anche per gli studenti del comprensorio orvietano presto tornerà a suonare. In Italia la pausa estiva resta una delle più lunghe d’Europa, ma non per questo gli studenti possono dirsi privilegiati. L’anno scolastico, infatti, offre poche interruzioni a parte la chiusura per Natale e Pasqua. Sul fronte dei “ponti”, l’Anno Scolastico 2025-2026 sarà molto avaro. Per Ognissanti niente ponte, il 1° novembre cade di sabato. Buone notizie per l’Immacolata: con l’8 dicembre che cade di lunedì . Vacanze natalizie come al solito da lunedi 22 dicembre a martedi 6 gennaio.
Poi a scuola senza soluzione di continuita’, eccezion fatta per il comprensorio orvietano per la giornata festiva di giovedi’ 19 marzo, dedicata al Santo Patrono di Orvieto. Arriviamo alla Pasqua, con vacanze da giovedi 2 aprile a martedi 7 aprile .
E se per il 25 aprile nessun ponte, perché cade di sabato, col 1° maggio si può attaccare il fine settimana perché la festa cade di venerdì.Il sabato concesso gentilmente dalCalendario Regionale. Il 2 giugno altro stop lungo, con festivita’dedicata alla Repubblica che cadrà di martedì,anche qui con il lunedi’ “regalato”dal Calendario Regionale. Per la fine dell’anno scolastico bisognerà attendere giugno come sempre: le scuole chiuderanno in Umbria martedi 9 giugno.
In Umbria si contano 105.204 studenti, dei quali 80 mila in provincia di Perugia, circa 45 mila nella provincia di Terni. Un numero distribuito in 5.512 classi, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado. Il calo della popolazione scolastica dovuto alla denatalità è ormai noto: a settembre in classe ci saranno 2.492 alunni in meno rispetto all’anno scolastico precedente , che a sua volta aveva fatto registrare un calo di quasi 2.500 unità. Aumentano invece gli alunni con disabilità: passati da 5000 a 5.302 in totale .Circa 4 mila in provincia di Perugia e 1200 in quella di Terni. Un numero che comporta l’incremento dei posti per insegnanti di sostegno.
In rivolta i docenti precari di sostegno in possesso di titolo abilitante.
Infatti quasi la metà delle cattedre disponibili sul sostegno e’ andata ai docenti riconfermati dalle famiglie degli alunni, scavalcando graduatorie e punteggi.
E’ successo che in ottemperanza al Decreto Ministeriale n. 32 del 26 febbraio 2025 sono infatti le famiglie dello studente con disabilità a esprimere una preferenza, chiedendo al dirigente scolastico la riconferma dell’insegnante di sostegno già in servizio nell’anno precedente. Tale riconferma è prioritaria e vincolante, garantendo di fatto ai docenti scelti dalle famiglie, anche se non specializzati, di rimanere nella stessa scuola dell’anno precedente in quanto beneficiari di una procedura di conferimento delle supplenze con precedenza assoluta. Una procedura che se da un lato garantisce la continuità didattica, assecondando il desiderio delle famiglie di mantenere nel tempo lo stesso insegnante di sostegno, penalizza tutti gli altri docenti che, seppur in possesso di titoli, specializzazioni e qualifiche, frutto di anni di studio e del superamento di prove e concorsi, si vedono sorpassati dai loro colleghi benvoluti dalle famiglie.
L’anno scolastico alle porte si aprirà con alcune novità. Il voto in condotta torna anche e e alle superiori e sarà decisivo per essere promossi: con il 5 si viene bocciati, con il 6 rimandati a settembre. Il divieto di portare il cellulare in classe, infine, da settembre varrà anche alle superiori. Insomma nulla di nuovo sul fronte scuola anche per l’imminente prossima apertura.Meno alunni, meno docenti, molte norme che suscitano piu’di qualche dubbio tra i lavoratori e quest’anno anche meno “ponti” . (P.d.P)
