
di Giuliano Santelli
Cari Barbara e Matteo, ricordarvi, anzi scrivervi come se voi foste ancora qui è come sentirvi fisicamente presenti. In questi giorni sareste tornati dalle ferie. Tu Matteo avresti cominciato a guardare i cataloghi della nuova stagione, avresti pensato al rinnovo dei negozi per renderli più attrattivi. Tu Barbara avresti cominciato a guardare le dispense delle nuove linee educative per l’anno scolastico 2025 2026, avresti sorriso nel pensare di rivedere quelle faccine dei tuoi alunni cresciuti di un anno, avresti sorriso e corretto quel modo tipico di dire ”Maè see stata al mare?” dicendo “maestra sei stata al mare?”, perché alla correttezza del linguaggio hai sempre tenuto molto. Poi la solita, ma mai scontata cena di fine estate con tutta la famiglia, famiglie nel buon ritiro di Vulci, Marco Chiara e Olimpia sorridenti, un bagno in piscina e poi il pranzo con Fernanda, Franco, Astorre, le risate coinvolgenti di Emanuela la voce baritonale di Enrico e tutti gli altri parenti e amici a sparare felici battute, Franco come sempre incontenibile, Fernanda con quel garbo dirgli “o Fra falla finita”. E poi… questa storia si è interrotta quel maledetto 24 agosto…
Non servono più le stelle: spegnetele anche tutte;
imballate la luna, smontate pure il sole;
svuotate l’oceano e sradicate il bosco;
perché niente adesso può servire a qualcosa.








