Orvieto è una città che, per merito della sua storia, può vantare un patrimonio culturale straordinario, affascinante e dal forte richiamo turistico. Tuttavia, il tempo fa il suo corso. Le nostre ricchezze stanno infatti deteriorandosi, vittime di una cattiva gestione e di una mancanza di adeguata manutenzione. La politica ha altri interessi; chi si avvicina ad essa, spesso lo fa senza rendersi conto delle difficoltà che si hanno a governare una città complessa come può essere Orvieto.
Inoltre, l’aria purtroppo sta cambiando. Anche nel contesto economico, le attività commerciali nel centro storico chiudono e ci sono difficoltà insostenibili per raggiungere rapidamente la capitale, dove molti trovavano lavoro. Questi sono segnali di allarme che dovrebbero essere recepiti da chi ci governa; invece, purtroppo, la città è ferma in pieno stallo. Per questo Orvieto necessita di un cambiamento urgente e profondo. È fondamentale intraprendere questa svolta, poiché per troppi anni è mancata una politica programmatica rivolta al futuro.
Cosa andrebbe fatto secondo noi?
Iniziare a progettare una città diversa e unica, con collegamenti più rapidi tra le periferie e il centro. Questo permetterebbe una presenza maggiore di cittadini, favorendo tutte le attività commerciali presenti nel centro storico, che non guadagnano principalmente con il turismo.
Bisogna valorizzare i nostri monumenti e le bellezze artistiche, con investimenti volti a migliorare e principalmente a salvaguardare il nostro patrimonio storico. Lo dobbiamo fare per noi e per le generazioni future.
Attualmente, c’è un totale menefreghismo nella gestione e manutenzione dei nostri beni culturali storici; una situazione insostenibile, come è evidente anche dal fatto che non abbiamo sfruttato opportunità come il PNRR per riqualificare la caserma Piave, rimodernare la piscina comunale o restaurare San Francesco.
Bisognerebbe lavorare su un turismo 2.0 che non è solo quello dell’accoglienza, ma anche quello dei servizi connessi; un fattore che contribuirebbe sicuramente a creare nuovi posti di lavoro. Vanno poi ridistribuite le risorse economiche disponibili: non è accettabile spendere un milione e mezzo di euro per una struttura sportiva e 2.600 euro per il restauro di una delle porte più importanti di Orvieto, Porta Maggiore.
Si vive alla giornata e non si fa alcun investimento per creare opportunità lavorative. Questa inattività prima o poi porterà il suo conto; è tempo di reagire e non rimandare oltre. Orvieto lo merita. Sarebbe interessante capire come i cittadini vorrebbero cambiare questa città e conoscere le loro idee per attuare un programma condiviso. Presto, come Movimento Cinque Stelle, scenderemo in piazza, dove spiegheremo i nostri punti del programma. Sarà l’occasione per ascoltare anche le vostre idee di cambiamento. Insieme a chi avrà questo coraggio possiamo riuscire, con entusiasmo e voglia di fare, a dare una svolta a questa situazione.
Movimento 5 Stelle Gruppo Territoriale Media Valle del Tevere Comprensorio Orvietano









