Partiamo dal metodo inteso come procedimento atto a generare il carattere e il comportamento di una amministrazione; per passare poi alla visione come quadro interpretativo per verificare forma e funzione per il
futuro. Tutto questo ci dice che il modello ideale è quello che si rapporta tra istituzione e cittadini, per raggiungere gli obiettivi prefissati come la sicurezza, la crescita economica, attraverso il metodo, appunto, motore e sintesi per raggiungere i risultati, la visione è direttamente conseguente qualora ci fosse.
Tutto questo non è nelle more del fare di questa amministrazione, come sottolineato dalla Corte dei Conti, dalla opposizione in Comune e rilevato dal PD. Soprattutto la partecipazione alle PARTECIPATE sembra del tutto di routine, men che meno legittimo o operativo, stando al resoconto.
Allora certamente occorre mettere in atto una azione comune che metta di fronte alla realtà l’attuale amministrazione, percepita e avallata dalla nota della Corte e dai cittadini più attenti. ITALIA VIVA, che proviene dal riconoscimento fattivo e reale di essere nella governance della Regione, avendo dato il suo contributo al risultato elettorale, si rende disponibile a lavorare sin da ora alla alternativa di governo per questa città, lavorando per il bene comune , come abituata a fare senza sconti per nessuno, ivi compresa la maggioranza di cui fa parte, come dimostrato recentemente al dibattito sulla manovra e sui rifiuti, poiché abbiamo sempre agito per il reale e il giusto. Certamente è attualissimo il lavoro da fare per riconvertire la politica cittadina cosi poco attinente il futuro di una città di simile cultura e storia.
Stiamo elaborando un progetto di fattibilità da condividere con le altre opposizioni, come stiamo lavorando a costituire un vero progetto largo riformista, derubricato, per incomprensioni e personalismi nella fase regionale, di esempio e base per una politica liberaldemocratica riformista, da dare come riferimento per tanti cittadini, che lo attendono e per altri che si sono allontanati dal dibattito politico, in una nuova fase politico-amministrativa.
Sicuramente siamo preoccupati per come sarà messa in azione e la sua ricaduta in città la nuova riforma sanitaria, con tutte le sue derivazioni in termini di sedi operative e finanziamenti, specie per l’ospedale, il quale è inutile ricordare essere di primaria importanza per la sua collocazione territoriale, vicinanza autostrada e confine con alto Lazio e bassa Toscana, da una parte per l’emergenza e dall’altra per l’emigrazione di pazienti; faremo la nostra parte nelle sedi stabilite. Come sarebbe l’ora di individuare una collocazione e l’ uso della Caserma Piave oramai vicina alla soglia di obsolescenza. Proprio la mancanza di visione è stata una delle pecche in essere del dibattito locale, nonché il reale distacco tra status centro storico e il suddetto suburbio, non superando mai una reale integrazione tra i due ambiti territoriali. Si è preferito agire su parziali premialità ora in termini di cubatura, ora in termini di servizi o manutenzione.
Il ruolo storico e turistico di questa città dovrà definitivamente essere trovato e reso agli atti di governo per inoltrarlo nelle sedi opportune nazionali e oltre, come la sua centralità territoriale dal punto di vista infrastrutturale (autostrada e ferrovia), aumentandone il peso d’uso e di conoscenza, cominciando a riqualificare i punti di arrivo al territorio appunto e alla città.
Agendo su una visione di insieme, partendo dalla storia, dal metodo, con una politica vera, connessa con la società, si potrà recuperare il quadro reale della città. Un sussulto di orgoglio comune, fondante una nuova stagione politico sociale ed etica, è la risposta.
Italia viva, Renato Piscini








