
Il nuovo rapporto della Corte dei Conti sul Comune conferma ciò che Proposta Civica denuncia da tempo: l’amministrazione non ha il controllo della macchina comunale. Manca una visione chiara, manca la capacità di monitorare costi, risultati e qualità dei servizi. La Corte parla di “giustificazioni formali”: promesse, rinvii, scuse che non affrontano i problemi. Non è un’opinione politica: è scritto nero su bianco nella deliberazione n. 118/2025 della Sezione di controllo per l’Umbria, che pubblichiamo sul nostro sito. Mancano strumenti fondamentali per valutare le scelte pubbliche. E a pagare è la città.
Tra le criticità più gravi, la Corte evidenzia la confusione tra controllo strategico e controllo di gestione. Due funzioni diverse che l’amministrazione mescola, dimostrando di non saper distinguere tra una decisione politica e un’attività tecnica. Il controllo di gestione serve a verificare tempi, costi, efficienza dei servizi; quello strategico valuta se le scelte portano risultati, se rispondono agli obiettivi della comunità. Confondere i due piani significa non governare davvero. È come giudicare una scuola solo per il numero di ore, senza chiedersi se gli studenti imparano.
A questo si aggiungono gravi carenze nei controlli interni. Secondo la Corte, l’amministrazione non è in grado di monitorare ciò che fa né di correggersi in corsa. E questo nonostante le stesse criticità fossero già emerse negli anni precedenti, accompagnate da indicazioni puntuali su come migliorare. Ma nulla è stato fatto. Si naviga a vista, e quando si sbaglia, lo si scopre troppo tardi.
La situazione è altrettanto preoccupante sul fronte delle società partecipate. Il Comune si limita ad approvare quanto proposto, senza fissare obiettivi, senza verificare costi, qualità o risultati. Eppure la legge impone di valutare come vengono determinati i costi dei servizi, come ad esempio quelli legati alla Tari, per tutelare l’equità verso i cittadini. Invece si continua ad agire con passività, come semplici certificatori, non come amministratori.
Tutte queste carenze erano già note. La Giunta era stata avvisata, ma non ha agito. Ora attendiamo le solite giustificazioni del Sindaco Tardani e dell’assessore Pizzo: parole che non cambiano una gestione che sfiora il dilettantismo. Una macchina comunale priva di guida, in cui le soluzioni promesse vengono rinviate o lasciate a metà. Le risposte fornite alla Corte peggiorano il quadro: si parla di attività senza obiettivi, tariffe senza criteri, progetti senza risultati misurabili. È chiaro che non si ha consapevolezza del proprio ruolo né delle responsabilità verso la città.
Noi di Proposta Civica denunciamo questa situazione da tempo, e oggi ci troviamo di fronte alla sua certificazione ufficiale da parte dei giudici contabili. Questa non è una sentenza, ma una deliberazione che avrà comunque conseguenze se non verrà seguita da azioni concrete. Perché l’incapacità gestionale si traduce in sprechi, servizi peggiori, maggiori costi per le famiglie. E quando i controlli saltano, a perdere è la città. Non ci sono vincitori, solo disservizi e inefficienza.
Proposta Civica Orvieto








