Il Partito Democratico di Orvieto ha deciso di ripartire, e stavolta lo fa davvero. Non con una girandola di nomi da distribuire come premi, ma con la scelta di restituire senso alla parola “organizzazione” e alla responsabilità collettiva che comporta. L’Assemblea Comunale di martedì 15 luglio ha segnato un passaggio importante: la proclamazione di Paolo Maurizio Talanti a segretario dell’Unione Comunale ha riconfermato e riconosciuto una nuova visione e un nuovo metodo, e ha dato il via a un percorso in cui le cariche non si sommano, ma si intrecciano.
Accanto a lui, una squadra plurale, riconoscibile e concreta. Giorgio Caiello, eletto presidente dell’Assemblea Comunale, ha messo al servizio del partito la sua capacità di costruire spazi di dialogo; Gilberto Settimi, confermato tesoriere per acclamazione, rappresenta una garanzia di continuità e rigore amministrativo. L’Ufficio di Presidenza è composto da Rodolfo Anselmi e Dina Angelosante, due figure che incarnano l’equilibrio tra sensibilità politica e umana. Nella Commissione di garanzia siedono Alice Leonardi, in qualità di presidente, Fausto Vergari e Marcello Marricchi, chiamati a un compito di tutela e trasparenza che sarà fondamentale.
Il motore politico dell’azione quotidiana sarà la segreteria comunale, rinnovata e aperta. Ai tre vice-segretari eletti dall’assemblea, Eleonora Forbicioni, Lorenzo Cortoni e Leonardo Pimpolari, è affidato il compito di rendere visibile e agibile la direzione plurale del partito. Insieme a loro, Carmelo Lucio Cerrito coordinerà i circoli con una visione generativa del radicamento territoriale; Massimo Cucchiarini si occuperà dell’organizzazione, nodo cruciale per rendere efficaci le energie in campo; Fabrizio Trequattrini guiderà la comunicazione con un’attenzione particolare al lavoro dei gruppi consiliari; Simone Pompei, Marco Casaccia e ancora Dina Angelosante porteranno contributi operativi e politici alla vita del partito. A tutti loro va riconosciuta una scelta che non riguarda un ruolo personale, ma una responsabilità condivisa.
Accanto al rinnovamento degli organismi comunali, un ruolo fondamentale è affidato ai nuovi segretari dei circoli territoriali, che rappresentano il primo presidio politico nei quartieri e nelle frazioni. Flavia Rizzica per Sferracavallo, Valentina Carli per il centro storico, Giulia Frizza per Orvieto Scalo e Dario Croccolino per Ciconia sono donne e uomini che conoscono il volto concreto dei bisogni locali e che si assumono la responsabilità di tenere vivo il legame tra il partito e la cittadinanza. La loro presenza non è solo organizzativa, ma profondamente politica: sono loro i primi interlocutori con le persone, i custodi delle domande quotidiane, i costruttori della fiducia nei territori.
Ma non bastano i nomi, servono direzioni. Per questo, nella serata conviviale di giovedì 24 luglio, abbiamo voluto mettere al centro la proposta politica per il futuro, in quello che è stato un laboratorio collettivo di rigenerazione. In quell’occasione è stata presentata una vera e propria road map: non un elenco di promesse, ma un percorso concreto fatto di scelte, competenze e consapevolezza.
La road map si articola su due binari principali. Il primo è il percorso formativo interno: tecniche di relazione e comunicazione, gestione del tempo, ascolto attivo, simulazioni, coaching. Non perché vogliamo trasformare il Pd in una scuola di counseling, ma perché una politica che non si forma, si deforma. Il secondo binario riguarda l’organizzazione dei circoli e del lavoro politico sul territorio: dalla mappatura dei bisogni alla definizione delle politiche locali, fino alla costruzione della prossima conferenza programmatica. Le tecnologie saranno strumenti, non scuse. La misurazione degli obiettivi sarà prassi, non vetrina.
Questa road map si accompagna alla consapevolezza di un contesto cittadino difficile. Il recente rapporto della Corte dei Conti ha reso evidente che Orvieto ha bisogno di una svolta nel metodo di governo: non solo più trasparenza e partecipazione, ma anche più competenza, controllo degli impatti, chiarezza negli obiettivi. È in questo spazio che vogliamo agire, con spirito di proposta, con dialogo verso le altre forze politiche e civiche della città, con l’umiltà di chi sa che la democrazia è sempre un processo e mai un possesso.
Il Partito Democratico di Orvieto non sta semplicemente cambiando faccia. Sta scegliendo di cambiare passo, cambiare tono, cambiare strumenti. Stiamo costruendo qualcosa che non si misurerà solo con i risultati elettorali, ma con la fiducia che sapremo ricostruire nel corpo vivo della città. E questa, per noi, è già politica.
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