Oggi – sabato 28 giugno, ndr – ho partecipato all’incontro organizzato a Orvieto dall’assessore regionale al Trasporti, Francesco De Rebotti. Parlando di treni verrebbe troppo scontato fare una battuta e dire che anche questo incontro è arrivato in ritardo. In ritardo perché era noto dallo scorso anno che i lavori sulla rete ferroviaria avrebbero provocato disagi sui trasporti.
Perché è da gennaio che chiediamo alla Regione Umbria la riattivazione del tavolo con Trenitalia e Rfi che avevamo in precedenza e che doveva essere allargato alla Regione Toscana. Perché i problemi che i pendolari dell’Umbria si troveranno ad affrontare dal prossimo dicembre con lo spostamento dei treni regionali e Intercity in linea lenta deciso dall’Art, i pendolari di Orvieto, dell’Orvietano, del Trasimeno e della Valdichiana senese li vivono giá quotidianamente ormai da mesi.
Di fronte a questi ritardi nelle risposte sia dalla Regione che dal ministero non potevamo più aspettare ed è per questo che 40 sindaci in rappresentanza di territori con sensibilità politiche diverse hanno deciso di far sentire la voce delle loro comunità. Perché il problema non riguarda solo la qualità di vita di centinaia di cittadini che ogni giorno si recano a Roma per lavoro o studio, riguarda interi territori che convivono con il problema dello spopolamento e hanno bisogno anche di collegamenti ferroviari efficienti per essere attrattivi.
Non è però questo il momento di fare polemiche e questa non è e non deve essere una battaglia politica. E’ una battaglia di comunitá che si sono messe insieme perché temono un isolamento da cui rischia di non esserci ritorno. Territori che ora hanno bisogno di soluzioni ai problemi contingenti e di risposte che diano una prospettiva di sviluppo e non di arretramento.
Occorre quindi aprire immediatamente un tavolo Umbria-Toscana affinché le due regioni possano trovare strategie e soluzioni concrete condivise che non taglino fuori alcuni territori a scapito di altri come sta avvenendo ora. I nuovi convogli regionali che sono stati acquistati devono poter avere le tracce in Direttissima sulle quali correre e anche per questo serve concertazione e collaborazione tra le regioni da portare poi nelle sedi opportune.
Se vogliamo sviluppare politiche attrattive dal punto di vista della residenzialità abbiamo bisogno di collegamenti veloci con Roma e la garanzia che l’Ic 598, per cui oggi i pendolari pagano un costo non adeguato al servizio, torni sulla Direttissima e che si accorcino i tempi di percorrenza. Avere una coppia di treni, la mattina e il pomeriggio, che garantiscano il collegamento Orvieto-Roma in 50 minuti sarebbe fondamentale.
Chiediamo risposte a tutti coloro che hanno un pezzo di responsabilità in questa vicenda. In primis ci rivolgiamo a chi è più vicino a noi. A Orvieto siamo umbri, la nostra città è la porta dell’Umbria su Roma. Oggi abbiamo bisogno di sapere quali idee e politiche ha la Regione per sviluppare e potenziare i trasporti su questo territorio.
Martedì prossimo saliremo sul treno con i pendolari, andremo a Roma insieme ai colleghi sindaci per sensibilizzare Ministero, Trenitalia, Rfi su questi temi ma anche per esprimere vicinanza ai nostri cittadini che hanno diritto alla mobilità e a una qualità di vita dignitosa.








