Durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale di Orvieto si è discussa una questione che tocca da vicino la vita quotidiana dei cittadini: l’aumento delle tasse regionali approvato dalla Giunta di centrosinistra. I gruppi di maggioranza hanno presentato un ordine del giorno chiaro e responsabile, con cui si chiedeva al Sindaco Roberta Tardani di avviare un confronto diretto con la Presidente della Regione, per chiedere una revisione di una manovra che sta generando forti preoccupazioni tra famiglie, lavoratori e imprese umbre.
La votazione ha parlato chiaro: la maggioranza ha votato compatta a favore, una parte dell’opposizione ha scelto l’astensione in modo serio e coerente, mentre il Partito Democratico ha deciso di sfilarsi, votando contro. Isolato, ideologico, incapace persino di aprire un dialogo su un tema così importante.
Questa manovra ha portato l’aliquota IRPEF al massimo per ben tre categorie su quattro. In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, con i prezzi in crescita e il potere d’acquisto sempre più basso, colpire così duramente i contribuenti è una scelta che non trova giustificazioni.
A peggiorare il tutto c’è la narrazione confusa che ha accompagnato questa scelta: per settimane ci è stato raccontato del famigerato “buco di bilancio”, con cifre che cambiavano ogni volta, dichiarazioni smentite il giorno dopo, valutazioni approssimative. Un giorno erano 100 milioni, il giorno dopo 250, poi 140. A un certo punto sembrava di assistere a una riffa. Alla fine, la verità è emersa in tutta la sua chiarezza: quel buco non esiste.
E anche volendo dare credito alla necessità di un intervento straordinario, i numeri lo smentiscono: dei 184 milioni di euro in più che verranno prelevati dalle tasche dei cittadini umbri, nemmeno un terzo andrà alla sanità. Il resto? Sparso altrove. Nessuna chiarezza, nessuna garanzia che questo sacrificio servirà a migliorare i servizi pubblici. Il Partito Democratico difende gli operatori sanitari a parole, ma li tassa nei fatti. Parla di trattenere i giovani, ma intanto colpisce proprio quella classe media che dovrebbe restare a costruire qui il futuro. Il risultato? Una Regione che rischia di svuotarsi delle sue energie migliori, impoverita e sempre più debole.
Sappiamo bene che anche altre regioni hanno aumentato la pressione fiscale, ma lo hanno fatto assumendosi la responsabilità delle scelte, con trasparenza e coerenza. Qui invece si è costruita una giustificazione fragile, si è usata la paura per coprire l’assenza di visione e di coraggio. Noi non ci stiamo. Non ci stiamo a vedere i cittadini trattati come un bancomat. Non ci stiamo a restare in silenzio mentre si chiede un sacrificio senza spiegare perché. Noi scegliamo la trasparenza, la responsabilità e il rispetto per chi ogni giorno lavora, produce, investe e manda avanti questa Regione. E con un pizzico di amara ironia, concludiamo con una frase che oggi suona più attuale che mai:
“La sinistra ama talmente i poveri che quando governa li aumenta di numero.” – Indro Montanelli
Civitas – Fratelli d’Italia – Forza Italia – Lega









