ORVIETO – Nella seduta del 12 giugno, il Consiglio comunale di Orvieto ha respinto la mozione presentata dai gruppi consiliari di minoranza per la riapertura del canile sanitario comunale, con otto voti contrari e cinque favorevoli. A votare contro il provvedimento sono stati il sindaco Roberta Tardani, insieme ai consiglieri Olimpieri, Panzetta e Moscetti (Civitas), Melone, Perali e Mandolini (Fratelli d’Italia) e Fontanieri (Lega). Favorevoli, invece, Croce (PD), Biagioli e Caiello (Biagioli per il Bene Comune), Palazzetti (Proposta Civica) e Di Loreto (Misto).
La mozione, illustrata in aula dalla consigliera Roberta Palazzetti (Proposta Civica), chiedeva di utilizzare i 43.000 euro assegnati al Comune dalla Regione Umbria – nell’ambito del Piano straordinario di prevenzione del randagismo – per riqualificare la struttura dell’ex canile comunale di Bardano e adibirla a canile sanitario, secondo quanto previsto dalla normativa regionale vigente. Secondo i proponenti, si sarebbe trattato di un investimento utile non solo per Orvieto, ma per tutto il distretto sanitario di cui il Comune è capofila, evitando costi aggiuntivi per i Comuni limitrofi e disagi sia per gli animali che per i cittadini.
Nel corso del dibattito, la maggioranza ha spiegato i motivi della bocciatura, chiarendo che i fondi regionali ricevuti nel settembre 2024 sono vincolati a un utilizzo specifico: servono per l’ampliamento di sezioni sanitarie già esistenti, in particolare per ospitare cani problematici o non più mantenibili, e non possono essere destinati alla costruzione ex novo di un canile sanitario, come nel caso di Orvieto.
“Il Comune – ha detto il sindaco Tardani – non dispone attualmente di un canile sanitario attivo e la struttura di Bardano, giudicata già nel 2018 non idonea al benessere animale, richiederebbe investimenti ben superiori ai 40mila euro disponibili per poter tornare operativa secondo le normative sanitarie e strutturali vigenti.
La maggioranza ha inoltre ricordato che dal 2022 tutti i cani randagi vengono custoditi nel canile rifugio di Castel Giorgio, una struttura ritenuta adeguata, mentre a Bardano sono rimasti attivi gli ambulatori veterinari, che garantiscono servizi come la sterilizzazione”.
L’amministrazione comunale ha infine annunciato di aver chiesto alla Regione di poter destinare i fondi assegnati ad altri progetti, compatibili con gli obiettivi del piano di prevenzione del randagismo. In particolare, si vorrebbe impiegare la somma:
- per iniziative di contrasto all’abbandono rivolte anche alle colonie feline;
- per il potenziamento degli ambulatori veterinari di Bardano, attraverso l’acquisto di nuove attrezzature.








