La voce di un cittadino si alza forte a difesa del patrimonio storico-archeologico della città. Federico Giovannini ha inviato una lettera all’Assessore alle Manutenzioni del Verde, con copia al Sindaco di Orvieto, per denunciare lo stato di completo abbandono in cui versa l’area archeologica etrusca della Cannicella.

Un luogo di straordinaria importanza storica, che in passato ha restituito alla città reperti di valore inestimabile come la celebre Venere di Cannicella, raffinato vasellame e corredi funebri oggi conservati nel museo cittadino. Nonostante la sua rilevanza culturale e la presenza sulle mappe turistiche ufficiali, l’area – secondo la denuncia di Giovannini – è attualmente invasa da piante infestanti che minacciano la visibilità e l’integrità delle antiche rovine.

«Perché lasciare andare in malora questo sito archeologico?», si chiede il cittadino nella sua lettera. Le proposte avanzate sono semplici e concrete: un intervento di manutenzione ordinaria con il taglio dell’erba e la rimozione della vegetazione tra i reperti, la sistemazione della cartellonistica esplicativa e il ripristino dell’illuminazione pubblica, attualmente assente a causa del danneggiamento delle lampade.
Un altro punto toccato riguarda la presenza di numerose piante di olivo nell’area, che potrebbero essere valorizzate con potature adeguate e una gestione agricola coordinata. Giovannini propone anche un accordo con il Ministero della Cultura per la cura dell’intero sito, sottolineando come la valorizzazione di Cannicella rappresenti un’occasione per rafforzare l’immagine turistica di Orvieto al di là dei circuiti più noti, come il Duomo e il Pozzo di San Patrizio. «Orvieto città turistica passa necessariamente anche per l’attenzione e la cura di quello che i nostri Avi ci hanno lasciato», conclude l’autore dell’appello, chiedendo infine un controllo e un monitoraggio regolare di tutti i siti storici del territorio.








