Sale l’attesa per il calcio d’inizio del “Campionato di Serie Z” che partirà lunedì 7 Aprile all’interno del carcere di Orvieto. Il torneo arriva a completare il progetto “Oltre: Momenti di Sport e Benessere, Bando Sport e Salute Carceri Anno 2023”, che ha visto impegnati per 18 mesi gli educatori dell’ASD Tartaruga xyz Aps e gli istruttori della Uisp in diverse pratiche sportive e gli istruttori della Unione Orvietana Rugby in tre giornate di propedeutica al rugby. Inoltre sono stati svolti due distinti laboratori, molto sentiti e partecipati dai detenuti.
Il primo, legato alle “Emozioni”, è stato condotto da una psicologa delle emozioni e da due counselor della Coop. Soc. Il Quadrifoglio; il secondo, invece, riguarda l’ “Educazione Alimentare rivolta allo sport”. In questi ultimi mesi si sta svolgendo anche una formazione prevista per tecnici ed educatori. Il torneo, che chiude simbolicamente questo percorso, si terrà ogni lunedì con la partita inaugurale fissata per il 7 aprile.
Quattro formazioni si sfideranno in un girone di sola andata al termine del quale verrà assegnato il titolo nella partita conclusiva del 26 maggio. Oltre alla squadra dell’ASD Tartaruga xyz, impegnata da anni nel promuovere lo sport come strumento di inclusione sociale, saranno impegnate tre formazioni composte da detenuti appassionati di calcio. Il torneo cercherà di portare una prospettiva diversa al concetto di sfida. A differenza della serie A, simbolo ormai di un sistema elitario e manifestazione di uno spettacolo esasperato, la nostra serie Z rappresenta e offre una prospettiva diversa, ribaltata e controcorrente di intendere lo sport.
Il calcio ritorna ad essere in questo caso condivisione, partecipazione e speranza. Una pratica che ritorna così alle proprie origini popolari: laddove i sogni, le tensione muscolari, l’ambizione di una giocata da fuoriclasse riportano l’individuo ad una dimensione gioiosa e giocosa di libertà pura. Quel desiderio di libertà vissuto da chiunque si è ritrovato almeno una volta a rincorrere una palla nelle stradine sotto casa, nelle piazze assolate, negli spiazzi polverosi dei sobborghi cittadini o nei campetti dei piccoli paesi di provincia.
L’intento è quello di creare un momento di sport che non crei differenze ma le annulli. All’interno del carcere si incontreranno e affronteranno giovani provenienti da differenti parti d’Italia, nonché da vari paesi stranieri. Moltitudini di vite che si intrecceranno in un rito agonistico che sa di spensieratezza e libertà. Pronti? La palla è al centro, i muscoli si flettono, siamo soltanto in attesa del fischio d’inizio. Noi ci siamo!