
La lettera firmata da Mauro Corba (Altracittà), Taira Bocchino (Amici della Terra – Circolo di Orvieto), Franco Raimondo Barbabella (Civici X Orvieto), Maurizio Conticelli (Comitato Spontaneo Phobos e Deimos), Annalisa Giulietti (Comitato per la Salvaguardia dell’Alfina) e James H. Graham (Ripa) è indirizzata alla presidente della Regione Umbria, all’assessore regionale all’Energia, alla presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria e ai sindaci di Orvieto e Castel Giorgio. Nel documento, i firmatari esprimono la loro profonda indignazione per quanto andato in onda nella trasmissione “Presadiretta” e invitano a riflettere sulle modalità con cui viene svolto il servizio pubblico da parte della Rai, sollecitando eventuali azioni in merito. Annunciano inoltre l’intenzione di presentare un esposto all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, seguendo l’esempio già intrapreso da associazioni e comitati in Sardegna.
Di seguito in forma integrale:
Gentili Signori,
siamo rimasti particolarmente colpiti dalla trasmissione Presadiretta – “Rinnovabili, indietro tutta” – del 23 marzo 2025, per la mancanza di contraddittorio, con esempi fuorvianti e poco oggettivi, che molte associazioni e comitati a livello nazionale hanno contestato e stanno contestando, indirizzando la loro protesta non solo a Riccardo Iacona, conduttore della trasmissione, ma alla Rai che non sta garantendo il pluralismo dell’informazione a cui sarebbe tenuta dal suo stesso codice etico.
Un esempio? L’esaltazione del sistema di mobilità e trasporto della Cina nella Provincia dello Guangdong, che sicuramente merita massima attenzione, ma dove non è stato detto che l’energia elettrica viene prodotta per circa il 75% da carbone e gas e per oltre il 20% da nucleare e solo in quota minima da eolico e solare (1,6%). Né d’altronde cambia la situazione in altre province e a livello generale, come anche ben rappresentato nel grafico sotto riportato.
Questa trasmissione di parte giunge, in modo sospetto, proprio alla vigilia dell’approvazione delle leggi regionali sulle aree idonee e non idonee e ciò costituisce motivo di preoccupazione e indignazione. L’argomento che però ci ha più colpito direttamente, riguarda la presenza, tra gli intervistati, del presidente del Gruppo Rwe, proprio mentre un progetto eolico denominato Phobos nei Comuni di Orvieto e Castel Giorgio presentato da Rwe è oggetto di un prossimo appello al Consiglio di Stato dopo una serie di ricorsi al Tar dell’Umbria e mentre è in corso di svolgimento la Conferenza dei Servizi presso la Regione Umbria per il rilascio dell’autorizzazione unica dello stesso progetto.
Non possiamo accettare questi evidenti tentativi di condizionamento dell’opinione pubblica e delle istituzioni, peraltro favorito da una trasmissione televisiva del servizio pubblico della Rai. Vi chiediamo pertanto di prendere le distanze da siffatti modi di svolgere il servizio pubblico e di stigmatizzare quanto accaduto alla stessa Rai.