La recente conferenza programmatica del Pd ha realmente messo in campo una narrativa diversa di come porsi nei confronti della città e degli orvietani. Però altrettanto si deve e ci si deve rendere conto che manca, per accedere al futuro, quella umanità (storicistica) meglio umanesimo che ha generato il Rinascimento e tutta la crescita dei diritti di tutto l’occidente. Insomma per farla breve bisogna riconquistare lo stare insieme, il partecipare reale alla vita quotidiana creandola, guidandola, ricollegandola al sistema paese, oramai perso nei meandri dei social, delle fake news, del populismo e sovranismo soprattutto manca la politica ricca di visione. Quest’ultimo è il vero problema che ha caratterizzato la politica cittadina negli ultimi anni.
Ricreare quindi quella rete e sinergia tra gli addetti ai lavori e tra i cittadini per superare l’abbandono dal reale ovvero dall’agorà, per decidere ed essere protagonisti verso il bene comune. Il ritorno al Futuro richiamato da Italia Viva aveva ed ha questo intento quale slogan pertinente le politiche che si dovevano intraprendere nel nostro paese; il sopito di queste ultime legislature nazionali e locali ci ha fatto perdere la strada maestra dei diritti e dei doveri insieme alla visione per il futuro, ci si è accontentati di navigare a vista attendendo i venti a favore o meno.
Noi, pur faticando ( per veti e cecità intellettuale) in ogni occasione elettorale, abbiamo cercato di dare un contributo in questo senso, riformista nel modo e nell’agire, sicuri di vedere oltre l’ostacolo e la nebbia che ci circondava, perché sicuri della cultura da cui proveniamo e sicuri della visione che proponevamo. Altri meccanismi di retroguardia politica ci hanno oscurato ma comunque siamo stati e siamo in gioco come le ultime vicende politiche e relativi richiami stampa dimostrano. I movimenti in atto al di fuori dei partiti e all’interno degli stessi dimostrano che qualcosa si muove, specie nel campo riformista, e siamo lieti nel prenderne atto, ma reclamiamo e auspichiamo una maggiore attività programmatoria e ambiziosa a cui farne parte.
Sicuramente siamo in prima fila nel contrastare questa azione di governo, quasi al limite della valenza costituzionale, richiamando continuamente il valore delle istituzioni, la prospettiva dell’Europa, e la politica con al centro le persone. E’ indubbio che si debbano superare gli schemi attuali dentro la coalizione di centro sinistra, specie per come si denominano (facendo sintesi parziali ad escludendum) e per metodi, ma soprattutto per visione, che ad oggi manca nonostante la conferenza di Orvieto ma che , ad horas, non sta nell’agenda di tutto il centro sinistra. Da ultimo il riaffaccio del mondo cattolico come funzione e stimolo al tema suesposto da ulteriori speranze di riuscita. Per ora siamo alla politica nel degrado, per come si esprime e per come opera, rivitalizziamo attori ed elettori per il bene comune.
Renato Piscini,
presidente provinciale Italia Viva