Applausi al Teatro del Carmine di Orvieto per lo spettacolo “Mosca Cieca”, promosso dall’Associazione “L’Albero di Antonia” nell’ambito del progetto di prevenzione e sensibilizzazione sulla violenza di genere, inserito nel programma regionale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e in co-progettazione con il Comune di Orvieto. All’invito, rivolto alle scuole secondarie di secondo grado del Comune di Orvieto, ha aderito il gruppo della Peer Education dell’Istituto Majorana-Maitani.
Lo spettacolo, ispirato alla tragica vicenda delle sorelle Khachaturyan, che nel 2018 uccisero il padre dopo anni di abusi, e intrecciato con le atmosfere dell’opera Tre sorelle di Anton Čechov, ha portato in scena una riflessione profonda sulla memoria del trauma, la resistenza e la ricerca di giustizia. Attraverso una messa in scena essenziale ma potente, le attrici Diana Bettoja, Miriam Moschella e Silvia Guerrieri, guidate dalla regia di Athos Mion, hanno dato voce ad una storia che non è solo individuale, ma collettiva, espressione di un dolore che chiede ascolto e cambiamento.
“Mosca Cieca” non è solo teatro di narrazione, ma un’esperienza emotiva che avvolge il pubblico, trasportandolo nella dimensione interiore delle protagoniste. Le attrici, attraverso il loro corpo e la loro voce, hanno reso tangibile il peso di un sistema che non tutela, la solitudine della violenza subita, ma anche la forza della denuncia e della memoria condivisa. Lo spettacolo ha messo in luce anche la difficoltà, da parte di chi subisce, di riconoscere il confine tra abuso e gesto d’amore all’interno del sistema familiare, evidenziando così la complessità di un sistema che spesso rende invisibile la violenza ed ostacola la richiesta di aiuto.
Il pubblico ha accolto con grande partecipazione lo spettacolo, dimostrando come il teatro possa essere uno strumento fondamentale per sensibilizzare e aprire spazi di dialogo su temi complessi e dolorosi, come la violenza di genere e il tema degli abusi sui/sulle minori. Al termine della rappresentazione, gli studenti e le studentesse e le docenti accompagnatrici hanno avuto l’opportunità di dialogare con la drammaturga Silvia Guerrieri, l’operatrice del centro antiviolenza Giulia Sipone e la psicologa Eleonora Bartoli specializzata nella tematica, approfondendo così gli spunti di riflessione emersi durante lo spettacolo.
L’Associazione “L’Albero di Antonia” continua il suo impegno con eventi ed iniziative volte a stimolare una riflessione profonda e attiva su queste tematiche, nella convinzione che la cultura e l’arte possano essere motori di cambiamento.
L’Albero di Antonia