Grazie alla collaborazione e all’ospitalità della Nuova Biblioteca Pubblica “Luigi Fumi”, il Laboratorio di Scrittura Creativa dell’UNITRE di Orvieto si chiude, in questo Anno Accademico 2024/2025, con un’interessante e gioiosa iniziativa che si svolgerà in prossimità della “Giornata Mondiale della Poesia”, la cui ricorrenza cade il 21 marzo. Le allieve e gli allievi del laboratorio condotto da diversi anni dalla scrittrice e poeta Laura Ricci, si sono infatti misurati in questa sessione con la poesia haiku, così da produrre una pregevole varietà di componimenti poetici che saranno in parte esposti in una colorata mostra dal titolo “Volano haiku”, fruibile nel Portico della Biblioteca Fumi dal 20 al 28 Marzo 2025.
La mostra verrà inaugurata nel Portico Giovedì 20 Marzo alle ore 16, con una successiva lettura di versi haiku nella Sala accoglienza della Biblioteca, a cura delle/dei partecipanti al Laboratorio di Scrittura, che sono Mara Alunni, Marina Antonelli, Maria Barlozzetti, Anna Rita Bellini, Paola Bonifazi, Ester A. Cammilloni, Ornella Cioni, Clara Corneli, Teresa Equitani, Pina Filpi, Stefania Fontani, Loretta Fuccello, Eugenia Mocio, Laura Orsini Federici, Shirli Ouimette, Antonio Pantano, Giulia Parrano, Linda Sciri, Paola Sellerio, Angiolina Vonmoos.
Lo haiku è uno stringato componimento di tre brevi versi (5-7-5 sillabe) che, ormai diffuso in molte letterature occidentali, trae origine dall’antica tradizione poetica giapponese. Il genere fiorì e raggiunse grande diffusione e dignità letteraria durante il periodo Edo (1603-1868) grazie a numerosi poeti, tra cui i più noti sono Matsuo Bashō, Kobayashi Issa, Yosa Buson e Masaoka Shiki. Diffusosi in Europa alla fine del XX secolo e all’inizio del XXI per l’interesse dell’epoca verso le civiltà orientali, è a tutt’oggi molto fiorente e praticato, tanto da aver fatto nascere in Italia – ma anche in altri paesi stranieri – un’Associazione Italiana Haiku (AIH) che promuove studi ed eventi relativi a questo genere.
“Scrivere haiku – afferma la Prof.ssa Ricci – presuppone un particolare approccio alla vita: cogliere l’importanza e la bellezza dell’attimo presente e del quotidiano, l’intimo legame tra il proprio sé e la natura; considerarsi elemento ineludibile ma infinitesimale del tutto; saper stemperare e dominare le passioni; decentrarsi dall’io e saper osservare con occhio limpido le creature viventi e il creato. Questo atteggiamento si traduce in una poetica essenziale e rigorosa, in cui anche i sentimenti non sono espressi direttamente, ma mediati dalla folgorazione di un’immagine o di un fenomeno sensoriale. Ringrazio le mie allieve e il mio unico allievo per essersi avvicinate/o con entusiasmo a questo genere tutt’altro che facile e scontato per noi occidentali, a cui risulta piuttosto ardua la ricerca di una spoglia e intensa semplicità. I risultati, che ci piace condividere e offrire alla lettura, mi sembrano lusinghieri. Abbiamo praticato un divertimento serio e lieto e soprattutto, in questi tempi così inquietanti e cupi, abbiamo cercato di rintracciare momenti di essere e soffi di bellezza per far volare in alto le nostre menti e i nostri cuori. Ringrazio inoltre sentitamente il personale della Biblioteca Luigi Fumi per la sempre calorosa disponibilità, che ci permette di condividere questa significativa esperienza”.