“Siamo di fronte all’ennesima, inaccettabile morte sul lavoro, che colpisce un uomo nel pieno della sua vita, impegnato in un’attività fondamentale per la sicurezza e il funzionamento delle nostre infrastrutture. Esprimiamo vicinanza e solidarietà alla famiglia, ai colleghi e a tutta la comunità orvietana, così duramente colpita”. Le Segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil Umbria, unitamente alle categorie dell’edilizia Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, esprimono profondo cordoglio per la tragica morte di un operaio di 38 anni, iscritto al sindacato, avvenuta nella mattina di martedì 25 marzo lungo l’autostrada A1, nei pressi dello svincolo di Orvieto, durante l’attivazione di un cantiere per lavori di manutenzione stradale. Il lavoratore, dipendente di un’azienda orvietana impegnata nell’intervento, è stato investito da un mezzo pesante in transito nonostante il cantiere risultasse correttamente segnalato. A nulla è valso l’intervento dei soccorsi, compreso l’elisoccorso, immediatamente attivati: l’impatto si è rivelato purtroppo fatale.
“La magistratura ha avviato le indagini per accertare le dinamiche e le eventuali responsabilità dell’accaduto – si legge nella nota congiunta –, ma allo stesso tempo non possiamo non denunciare, ancora una volta, la gravissima fragilità del sistema di prevenzione e tutela nei cantieri, soprattutto in quelli stradali. Il lavoro deve essere sicuro, sempre, e ogni morte è la prova che non stiamo facendo abbastanza. Non basta parlare di sicurezza: serve un salto di responsabilità collettiva, politica, sociale e imprenditoriale. Le sigle sindacali hanno formalmente richiesto e sollecitato la Regione affinché venga attivato un tavolo istituzionale su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che coinvolga tutte le parti interessate e consenta di costruire, insieme, una strategia efficace e strutturale di prevenzione, formazione e controllo”.