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Home Politica

Nova: “Perché il taser alla Polizia locale è una scelta sbagliata”

Redazione by Redazione
31 Marzo 2025
in Politica, Secondarie, Archivio notizie
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L’associazione Nova esprime ferma contrarietà rispetto all’approvazione in Consiglio Comunale della mozione presentata dal capogruppo della Lega Federico Fontanieri,  finalizzata ad “avviare le procedure necessarie per introdurre il taser tra gli strumenti in dotazione della Polizia locale del Comune di Orvieto”.  Nova ritiene questa misura ampiamente sproporzionata rispetto alle esigenze e alle funzioni che impegnano quotidianamente la Polizia municipale, configurandosi quindi come cattivo, in quanto inutile, utilizzo di risorse pubbliche.
Al di là di questa più immediata conclusione, la scelta relativa all’adozione del taser da parte della Polizia municipale permette di esprimere considerazioni di più ampio respiro relative alla visione di “sicurezza” per la comunità locale. Si deve sottolineare in primis un dato: quello della sovra percezione dell’insicurezza da parte di cittadine e cittadini, cui deriva la responsabilità delle istituzioni nell’alimentare una percezione di rischio a livello collettivo, spesso, con fini di consenso.

Secondo l’Istat, nel 2023, il 40,7% degli italiani percepisce la criminalità come un problema grave nel proprio quartiere, nonostante i dati del Ministero dell’Interno mostrino un calo dei reati negli ultimi anni.
L’introduzione di uno strumento quale il taser, in dotazione alla Polizia locale, contribuisce a plasmare un’immagine distorta della realtà, concorrendo ad alimentare fenomeni di ansia collettiva che non trova riscontro nei dati oggettivi. È fondamentale, pertanto, promuovere una comunicazione equilibrata e basata sui fatti, che aiuti i cittadini a distinguere tra rischi reali e timori infondati, costruendo una cultura della sicurezza consapevole e responsabile.  A tale proposito riteniamo doveroso da parte dell’amministrazione fornire dati e statistiche su cui si è basata questa scelta significativa per un comune dalle dimensioni contenute come il nostro.

E’ davvero giustificata la scelta di dotare la Polizia locale di Taser?

Amnesty International pur riconoscendo “che il Taser sia un’arma utile, più sicura di molte altre armi o tecniche utilizzate per bloccare individui pericolosi e aggressivi” specifica come ” in non pochi casi nei paesi in cui è già in uso risulta impiegata nei confronti di persone vulnerabili o che non rappresentano una minaccia seria e immediata per la vita o per la sicurezza degli altri.”

L’idea di Nova è che il taser in dotazione alla Polizia locale di un Comune di poco più di 19mila abitanti, in contesti in cui non ci si trovi a fronteggiare situazioni ad alto rischio, non si configuri come un’alternativa all’uso delle armi, bensì rischi di sostituirsi ad altre forme, meno impattanti, di de-escalation. Il taser non diventerebbe strumento di sicurezza, nella controversa funzione preventiva, ma un elemento di potenziale inasprimento di tensioni o violenza in senso ampio del termine, che rischia di colpire maggiormente le categorie sociali più fragili.
Per quanto il taser sia un cavallo di battaglia di alcuni partiti nazionali, riteniamo che il senso di responsabilità dei rappresentanti locali di queste stesse forze imponga di non prescindere da un’analisi accurata e oggettiva del dato locale per giustificare spese e misure del genere.

In questo senso Nova contesta la logica espressa dall’amministrazione comunale per cui Il taser è stato assegnato in tutto il territorio italiano non con il criterio della valutazione del tasso di criminalità del luogo, ma esclusivamente come strumento intermedio di difesa in caso di necessità a prescindere dall’indice di pericolosità. In conclusione Nova ritiene opportuno aprire una riflessione in città, con un approccio plurale, partecipato e organico, sul tema della sicurezza per arricchirlo di sfumature e significati, spesso negati da prospettive incentrate sulla mera logica repressiva o l’equipaggiamento delle forze dell’ordine.

Siamo convinti che come comunità, amministrazione inclusa, sia importante sviluppare una cultura della prevenzione in termini di sicurezza urbana aumentando la qualità dei beni comuni e sostenendo quegli spazi aggregativi che svolgono una preziosa funzione di inclusione, coesione sociale e aggregazione tra fasce anagrafiche ed etniche, come il circolo Ancescao di Orvieto Scalo. Un presidio di alto valore per la comunità che necessita, proprio per questo, di trovare una sede provvisoria senza dover attendere l’ultimazione del nuovo centro per le politiche sociali e la famiglia.

Di seguito alcune informazioni, studi e indagini sul taser e il suo utilizzo

Il taser è una pistola elettrica che, colpendo il bersaglio con una coppia di dardi, rilascia una scarica di alta tensione e bassa intensità in grado di provocare una paralisi muscolare temporanea.

Questo strumento, acquistato dall’azienda USA Axon, viene presentato e promosso come dispositivo di tutela e riduzione di lesioni sia per gli operatori della sicurezza in divisa, sia per i cittadini.

Gli studi citati dalla stessa casa produttrice indicano la capacità del taser di ridurre del 60% le lesioni per i sospetti rispetto all’uso della forza, utile soprattutto come strumento di deterrenza.

Il taser, in sostanza, sarebbe meno pericoloso perché sostitutivo dell’arma da fuoco.

Esistono, tuttavia, diversi studi e indagini che restituiscono un quadro piuttosto critico.

Nel 2007 l’ONU ha comparato l’uso della pistola elettrica ad una pratica di tortura ponendo l’accento sui potenziali rischi, specie per soggetti che già presentano problemi di salute fisica e mentale o di dipendenze.

Nel 2017 l’Olanda ha avviato una sperimentazione simile a quella iniziata in Italia nel 2018 che ha mostrato come, in circa il 50% dei casi, le persone colpite con la pistola taser fossero già ammanettate, dentro un veicolo o in celle di polizia e in ogni caso senza che il loro comportamento costituisse una seria minaccia.

Non si possono ignorare i risultati dell’inchiesta Reuters negli Usa che nel periodo 2000-2017 ha raccolto 1.042 certificati di morte connessa all’uso di taser da parte della polizia, in 153 dei quali il taser è indicato come causa o come fattore che ha contribuito alla morte. Un vittima su quattro soffriva di crisi psicotiche o disturbi neurologici. In nove casi su dieci la vittima era disarmata.

La stessa Axon segnala un rischio di mortalità pari allo 0,25%, ovvero una persona ogni 400.

Un caso che merita di essere citato è lo studio del 2018 dell’Università di Cambridge che indica un aumento dell 48% nell’uso della forza da parte della polizia dotata di taser e una maggiore esposizione alle aggressioni da parte degli agenti visibilmente dotati dello strumento rispetto a quelli disarmati. Va segnalato come una revisione sistematica condotta, tra altri centri, dall’Università di Groningen e pubblicata su JAMA Network Open nel 2021 segnali come gli studi finora prodotti e che dovrebbero giustificare l’impiego del TASER sul campo presentino numerose limitazioni e criticità.

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