Con grande tristezza e nostalgia abbiamo ricevuto ieri la notizia della morte di Franca Diviziani, testimone di lungo corso della nostra comunità che avrebbe compiuto 102 anni il prossimo 23 aprile. Abbiamo avuto l’onore di conoscerla e intervistarla nel settembre del 2022 presso la Casa “Natività di Maria” di Morrano e la ricordiamo con commozione e riconoscenza per il prezioso racconto di vita che ci ha affidato.
«Sono nata il 23 aprile del 1923 nel Principato di Monaco» con queste parole, pronunciate con un filo di voce iniziò a dirci la sua storia. Suo padre, scalpellino originario di Bagnoregio, era emigrato lì con la moglie Virginia: pare che all’epoca nel Principato ci fosse grande richiesta di scalpellini. Poi la morte prematura del padre in seguito a un intervento chirurgico, il rientro in Italia, a Orvieto, i sacrifici della madre, giovane vedova, per crescere da sola una figlia in anni bui e difficili, per tenerla in collegio, dalle Suore di Maria Bambina, anziché in orfanotrofio. Di quegli anni ricordava la distribuzione di viveri all’Hotel Posta, dove la madre lavorava e viveva, e dove alloggiavano gli americani.
Poi finalmente a vent’anni il ricongiungimento con l’amatissima mamma.
Il corso da sarta, il gusto per la moda, le scarpe, le borse, gli abiti su misura che si faceva cucire dal sarto Carini e per i quali tutti le facevano i complimenti, una vanità che le è rimasta sino alla fine. I suoi vezzi, il desiderio di avere cose belle, ci disse, li confessava anche come peccati.
Fu a lungo segretaria scolastica presso le scuole medie di Orvieto e il Liceo classico. Amava ricordare le lunghissime passeggiate nelle campagne intorno Orvieto con le amiche. E i viaggi organizzati con la Romana Pellegrinaggi. Fu sempre innamorata ma ci teneva in modo particolare a lasciare il ricordo del suo incontro, platonico, con il prof. Nino De Totto, un reduce e letterato, «bello come Cary Grant» che nel dopoguerra insegnò a Orvieto per alcuni anni. Con sguardo sognante ne ricordava ancora il grande fascino.
Nella sua vita possiamo vedere l’esempio luminoso di una donna di un secolo fa che ha avuto il cuore di seguire la propria strada: «Franca, lei era sempre innamorata, ma non si è mai sposata…» «Non lo so perché. A volte ci ho pensato, ma non lo so… Avrò perso molto, ma ho vissuto la vita che volevo».
Arguta, ironica, lucida fin quando l’abbiamo vista, circa un anno fa. Nel congedarci le avevamo chiesto: «Allora Franca il 23 aprile ne compie 101!?» e lei: “Se ci arrivo! Anche prima pensavo: ma sono viva o sono morta?!» sorridendo con aria sorniona. Franca, ti ricordiamo e ti salutiamo. Il tuo passaggio, il tuo racconto lasciano un’eredità che resterà con noi e oggi più che mai abbiamo bisogno di antenati e testimoni. Grazie!
(in foto Franca Diviziani intervistata nel settembre del 2022 per il progetto “La verità, vi prego, sull’amore” della Nuova Biblioteca Pubblica Luigi Fumi con Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”)