ORVIETO – Nella seduta del 12 marzo il consiglio comunale ha discusso l’interrogazione presentata dai consiglieri Croce e Giovannini (Pd), Biagioli e Caiello (Biagioli per il bene comune), Palazzetti (Proposta Civica) e Di Loreto (Misto) sul futuro del Palazzo del Vino e dei prodotti della terra.
Con l’atto, illustrato in aula dal consigliere Giovannini, si chiedeva “in che modo e con quali strumenti si intendono coinvolgere i comuni facenti parte dell’area interna e i soggetti organizzati della stessa area (rappresentanze di categoria, associazioni culturali e di promozione, consorzi, scuole, enti del terzo settore, ecc.) nella gestione e nella definizione dei programmi del Palazzo del Vino e dei Prodotti della Terra – Centro delle Culture Agroalimentari ed Enogastronomiche dell’area interna Orvietano, per quale ragione non sono stati convocati, neppure informalmente, i soggetti organizzati operanti nel settore dell’agroalimentare e dell’enogastronomia per avviare un confronto sulle strategie di gestione, valorizzazione e promozione, attraverso quali strumenti finanziari ed economici si intende provvedere al funzionamento di base della struttura, in considerazione della natura di ‘bene comune’ della mission del progetto, come si intende avviare il percorso di co-progettazione e co-programmazione finalizzato alla gestione e alla definizione della strategia delle attività del Palazzo del Vino e dei Prodotti della Terra, da attuare secondo rigorosi criteri di trasparenza e partecipazione“.
“La riqualificazione del Palazzo del Vino e dei prodotti della terra – ha detto il sindaco Roberta Tardani – è un investimento che rientra nella Strategia delle Aree interne e che già dalla sua stesura ha visto il coinvolgimento di tutti i sindaci dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano con la finalità di rendere quel luogo un vero e proprio polo di riferimento del mondo agroalimentare ed enogastronomico del territorio. Non appena terminata la ristrutturazione abbiamo organizzato delle visite con le associazioni di categoria e con i produttori per mostrare le potenzialità che questa struttura può avere nella valorizzazione del settore agroalimentare.
Ad oggi la gestione è diretta da parte del Comune e sono già stati effettuati degli eventi organizzati sia dall’amministrazione in collaborazione con associazioni di categoria e soggetti privati sia dal Consorzio dei vini di Orvieto insieme alla Camera di commercio dell’umbria. Per la gestione siamo intenzionati ad indirizzarci verso un partenariato speciale pubblico-privato che oggi è lo strumento più evoluto per il coinvolgimento dei privati, che tra l’altro abbiamo già iniziato a sperimentare in altri ambiti, e ci consentirà di creare sotto la regia dell’Ente e attraverso il coinvolgimento di soggetti specifici del settore, il progetto più coerente con le finalità previste e contemporaneamente garantire la necessaria sostenibilità economica”.