Un modello di sviluppo della città? Oggi non c’è! I Consiglieri di Opposizione rispondono ad Abitare Orvieto
In questi giorni si torna a chiedere a gran voce quale sia il modello di sviluppo per Orvieto perseguito dall’attuale amministrazione. Tema fortemente sentito nella città e dibattuto in campagna elettorale.
La risposta è semplice e lapidaria. A quasi 6 anni dall’insediamento dell’attuale Sindaca e della sua maggioranza non c’è traccia di una visione di sviluppo per la città. Questo è evidente dal recente piano triennale di bilancio dove oltre a dichiarazioni di progetti assolutamente ininfluenti sulla realtà cittadina, si evidenzia una totale mancanza di fondi e investimenti nelle aree cruciali: sviluppo dei settori economici, politiche giovanile, fondi per la formazione e la residenzialità, investimenti nel recupero e valorizzazione del patrimonio comunale.
L’attuale indirizzo della nostra amministrazione è interamente orientato al mantenimento dello status quo e alla promozione di azioni che pur essendo di semplice gestione ordinaria, vengono comunicati come eventi eccezionali e cavalcati mediaticamente alla ricerca di un facile consenso. Intanto la città continua il suo percorso di declino.
Perdiamo popolazione e soprattutto giovani, alla ricerca di lavori qualificati, retribuiti e di nuove città dove è possibile costruire un percorso di vita.
Perdiamo imprese e servizi. E’ visibile nella chiusura di esercizi commerciali che non dipende solo dal naturale cambio generazionale e di settori merceologici, ma dalla diminuzione del potere d’acquisto di cittadini con età media elevata, figli ancora da sostenere, e tassazione alta. Le imprese artigiane affrontano sfide sia sul lato dei costi che su quello del reperimento e formazione della forza lavoro. Non ci sono ormai da anni nuove realtà economiche che vengono attratte nel territorio. La scelta del turismo come solo settore di traino dell’economia locale non funziona e non basta il metaverso per farlo funzionare.
Perdiamo e abbiamo perso opportunità di investimenti pubblici. Lo abbiamo fatto con il PNRR dove la quota di investimenti totali sul territorio è di gran lunga inferiore alla media nazionale (40 milioni in totale tra pubblico e privato rispetto a 70 milioni che avremmo avuto se in media con l’Italia). Ma soprattutto gli investimenti comunali, scuola d’infanzia di Sferracavallo e Centro delle politiche sociali allo Scalo, non porteranno nessun nuovo posto di lavoro o beneficio economico nel tempo per i nostri giovani e per la nostra città. Né è stata presentata alcuna proposta per lo sviluppo economico e culturale del territorio. E ancora oggi, nonostante le dichiarazioni elettorali, abbiamo a livello comunale una struttura che ci permetta di intercettare nuovi fondi, nazionali o europei.
Insomma è chiaro che la risposta alla domanda “Quale è il modello di sviluppo scelto per la città?” è semplice e triste: oggi non esiste nessun modello o idea di sviluppo della città portato avanti da un’Amministrazione che si vanta di guidare la città da quasi 6 anni e di essere al suo secondo mandato.
Consiglieri Comunali di Opposizione:
Stefano Biagioli, Mauro Caiello, Cristina Croce, Daniele Di Loreto, Federico Giovannini, Roberta Palazzetti