di PrometeOrvieto
Finalmente ci sono stati forniti quei dati che molti mesi fa avevamo chiesto alla Ausl Umbria 2 sul valore della produzione dell’ospedale di Orvieto. È stata necessaria una richiesta ufficiale ex l. n.241/90 per riuscire ad averli, peraltro ci sono stati inviati l’ultimo giorno utile prima della possibile denuncia penale.
Come da tempo andiamo sostenendo, i numeri dimostrano che l’ospedale di Orvieto ha subito una forte contrazione della propria attività. Vi evidenziamo i dati più rilevanti che emergono dal confronto fra il periodo gennaio-settembre 2019 (quindi pre-Covid) e gennaio-settembre 2024.
– Il valore della produzione si è ridotto del 22%, passando da un fatturato di 16.316.000 euro nel 2019 a 12.913.000 euro al 2024.
– Il numero complessivo di ricoveri si è ridotto del 23%, passando da 5167 nel 2019 a 3983 nel 2024.
– Analizzando la situazione dei ricoveri reparto per reparto, alcuni presentano un calo veramente critico: medicina (da 909 a 539, -40%); ortopedia (da 526 a 320, -39%); ostetricia e ginecologia (da 652 a 449, -31%); day hospital medico oncologico (da 142 a 48, -66%).
Medaglia d’oro in negativo va al reparto di urologia, con un crollo del 100%. I ricoveri sono passati da 101 nel 2019 a 0 nel 2023 e 2024, confermando quanto già dicevamo: il reparto di urologia, nei fatti, non esiste più ed ogni rassicurazione di prammatica che ci viene periodicamente fornita è drasticamente smentita dai numeri appena ricordati. Ormai i punti di riferimento per urologia sono diventati Foligno e Spoleto, entrambi distanti un’ora e mezza di macchina dalla nostra città, dove peraltro risulta complicato avere risposte efficaci alle necessità dei nostri cittadini.
Nonostante questa situazione sconfortante, rileviamo il dato positivo dell’implementazione della stroke unit, assente nel 2019, che dal 2022 produce una media di circa 150 ricoveri l’anno.
I numeri ci raccontano una realtà molto diversa rispetto a quanto sostenuto da chi ci vuole tranquillizzare, inoltre detti numeri non sono stati messi a fuoco dalla Commissione Consiliare a causa delle modalità con cui quest’ultima ha affrontato il problema. Con questi dati, infatti, da noi faticosamente ottenuti, si dimostra fattualmente la contrazione di attività del nostro ospedale. La direttrice del presidio, che pure li dovrebbe conoscere, ha forse volutamente scelto di non commentarli. Chiunque vorrà interessarsi della sanità del nostro territorio avrà bisogno di ripartire da questi dati per tentare di risolvere i problemi che la affliggono, a meno che l’obiettivo non sia di altro genere.