L’Assemblea Generale della Fiom-Cgil di Terni riunitasi il 20 gennaio 2025, assume la relazione del Segretario generale Alessandro Rampiconi, il contributo del Segretario generale della Cgil di Terni, Claudio Cipolla, l’ampio e articolato dibattito e le conclusioni della Segretaria nazionale Fiom, Barbara Tibaldi.
Anche il 2025 si profila un anno condizionato dalle difficoltà economiche e sociali che si sono affrontate fino a qui. Continua a soffiare sul mondo il vento della guerra, nonostante l’importante spiraglio di tregua a Gaza. Sul piano nazionale siamo chiamati anche come metalmeccanici a contrastare la manovra del Governo Meloni che, oltre a ridurre gli spazi democratici ed impedire il conflitto -a partire dal diritto di sciopero- con il “decreto sicurezza”, in continuità con i passati esecutivi non riesce a programmare elementi di politica industriale, che oggi più che mai dovrebbero affrontare la crisi in cui versa la manifattura in generale e in particolare nel nostro territorio la siderurgia e l’automotive. Lo scenario complessivo è ulteriormente peggiorato, con la rottura della trattativa sul CCNL industria da parte di Federmeccanica.
Lo sciopero di 8 ore proclamato in Umbria e a Terni per il 13 gennaio 2025 è riuscito al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Con una media provinciale superiore all’80%, punte del 95% e con le prime due aziende per numero di dipendenti e fatturato che arrivano rispettivamente al 90% e all’85% di adesione. Questo risultato si somma all’ondata di scioperi che ha investito il paese e consegna a tutta la Fiom il mandato di proseguire il percorso intrapreso, anche unitario, per riaprire la trattativa e portare un contratto che ridia salario e diritti ai lavoratori con particolare riferimento alla sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro nelle aziende in contrazione occupazionale e che affrontano la transizione ecologica e tecnologica.
Sarà centrale e decisivo, per imprimere una prima controtendenza al governo delle destre, l’esito dei referendum che si celebreranno nella primavera del 2025. I quattro referendum promossi dalla CGIL che di fatto destrutturerebbero il jobs act, insieme agli altri due, che riguardano uno i diritti per i nuovi cittadini e l’altro contro l’autonomia differenziata. Un’autonomia differenziata, che mette in discussione la natura pubblica e universale di settori come la scuola e la sanità, insieme alla centralità dei contratti collettivi nazionali di lavoro.
L’enorme mobilitazione a cui tutto il gruppo dirigente della Fiom-Cgil di Terni è impegnato negli scenari nazionali descritti sia come categoria che come confederale, si somma a quella per l’attività specifica sul territorio.
L’Assemblea Generale della Fiom-Cgil di Terni si è riunita nella data odierna proprio perché indicata come deadline dal Ministro Adolfo Urso nell’ultima riunione per, Acciai Speciali Terni, al Mimit del 30 dicembre 2024, per valutare se ci sono le condizioni per sciogliere l’ultimo nodo rimasto legato al costo dell’energia e quindi arrivare alla firma -dopo tre anni di attesa- del fantomatico accordo di programma. Ancora una volta, da spettatori, siamo costretti a rilevare la totale inaffidabilità delle istituzioni che continuano a proporre orizzonti temporali, anche perentori, che vengono sistematicamente disattesi e contribuiscono ad aumentare il caos e l’incertezza.
Ci sono continue e improbabili spiegazioni, interpretazioni e scarichi di responsabilità che non riteniamo più accettabili. È venuto il momento di conoscere il testo dell’accordo di programma, con o senza firme. Inoltre, invitiamo chi, oggi, come il Sindaco Bandecchi, chiede una firma senza condizioni, a renderne pubblico il testo, per vedere eventualmente quali siano gli impegni di Governo, azienda, istituzioni locali e allo stesso tempo capire ciò a cui si rinuncia. Si smetta di dare ulteriori alibi ai soggetti attori dell’accordo di programma. Richiamiamo per l’ennesima volta tutte le istituzioni a lavorare all’unisono per difendere le produzioni strategiche di inox, tubi e fucinati e gli annunciati investimenti record -che hanno già subito una riduzione con il passare del tempo- anche per rendere la produzione siderurgica più compatibile con l’ambiente. In questa ottica ci sentiamo di stigmatizzare il comportamento del Sindaco di Terni che, al netto delle legittime critiche che si possono rivolgere, ha insultato via social la nostra organizzazione in maniera sguaiata, infondata e con inutili preconcetti che annullano il normale dibattuto democratico, che invece si dovrebbe sviluppare intorno alla vocazione industriale del nostro territorio.
Come Fiom-Cgil di Terni nel piano della nostra autonomia e con un giudizio strettamente sindacale abbiamo rivendicato la richiesta alla nuova Giunta Regionale di implementare l’eventuale accordo di programma con un patto di territorio e allagare la discussione, perché il rilancio del sito di AST non è un fatto “privato” tra l’azienda e il Governo ma deve avere necessariamente delle ricadute positive sull’intero territorio, cosa che ormai diciamo da quasi tre anni.
Abbiamo bisogno di affrontare le problematiche legate alle merci e alla logistica per l’attività industriale, di dare risposte alla filiera del tubo che solo a Terni conta circa 800 addetti, avendo proprie specificità all’interno della crisi automotive. Bisogna pensare ad una riconversione delle produzioni, anche parziale, passando dai sistemi di scarico per il motore termico, ai sistemi per il motore ad idrogeno, con la conseguente scelta di creare a Terni uno dei poli in Umbria per la produzione di idrogeno verde. Tutto ciò anche alla luce del protocollo di intesa che risale al 2020 tra Comune di Terni, Acciai Speciali Terni S.p.A, ATC & Partners Mobilità S.C.a r.l. e Busitalia – Sita Nord s.r.l. L’accordo prevede la messa a disposizione da parte di AST dell’idrogeno in surplus contrattualizzato ma non utilizzato, efficientandone quindi l’utilizzo da parte del gestore TPL. In questo ambito ricordiamo, tra l’altro, che lo spacchettamento in 4 lotti previsti nella gara regionale del TPL mette in discussione la funzionalità e l’integrità del polo unico di manutenzione degli autobus, gestito oggi da Savit, e che deve riportare la sede legale su Terni.
C’è bisogno di uno scatto di qualità, inoltre, anche delle imprese per rafforzare il tessuto industriale del territorio che continua ad avere eccellenze nella meccanica di precisione, nella caldareria, nell’aerospazio e nel cluster della nautica, così come vanno fatti crescere settori emergenti sul nostro territorio come l’informatica.
Per tutte queste questioni ci sentiamo impegnati attivamente e diamo mandato alla Segreteria Provinciale di impostare il lavoro per tutto il 2025. Infine, l’Assemblea Generale della FIOM-CGIL di Terni ha espresso le condoglianze ad Andrea Giustinelli già delegato RSU FIOM tra gli impiegati dell’AST, per la perdita del padre Franco, ultimo senatore ternano nelle liste del PCI.
FIOM-CGIL DI TERNI