Passata l’euforia delle festività natalizie, spente le luminarie per le strade e le lucine sull’ Alberone, archiviata anche la povera Befana, si riapre il solito scenario. Con l’immagine di una Porano immutata e immutabile, proprio come una statuina del presepe. Come quella voragine al centro del paese, che ha dato timidi segni di vita solo in campagna elettorale. Nonostante le dichiarazioni di intenti pubbliche, nonostante l’enfasi con cui Sindaco e assessori hanno illustrato il bilancio di previsione nell’ultima seduta dell’anno 2024 del consiglio comunale, tutto appare com’era.
Quel bilancio, noi, non l’abbiamo votato, venendo addirittura additati da qualcuno come “ingiusti”. Ma come? Come si fa a non approvare un bilancio perfetto?
Osservazioni che ci fanno sorridere.Qualcuno meno esperto scambia la regolarità contabile e l’armonia dei numeri con la “sostanza” dell’operato dell’amministrazione. Noi non abbiamo visto nulla di nuovo, nessuna sostanza appunto, nessuna (ri)”costruzione” del paese, nessun nuovo servizio, nessun cambiamento di vedute.
Per i giovani, per gli anziani, sempre più isolati socialmente, per il turismo che altrove è strumento per la crescita dei piccoli borghi, per la comunità tutta.
Nel DUP, il Documento Unico di Programmazione che è strumento per la guida strategica e operativa del Comune, nessuna strategia! Solo continuazione dei vecchi programmi delle precedenti gestioni. Tariffe dei servizi non affatto diminuite, in taluni casi aumentate (vedi asilo nido), agevolazioni per i residenti inesistenti o ridotte all’osso ( ad esempio solo per un determinato utilizzo della Sala Malerba).
Le risorse del PNRR sfruttate per pochissimi progetti, prevalentemente per la transizione digitale, necessaria è vero (ne sanno qualcosa i residenti del Borgo Hescana che da sempre sono isolati in questo senso e probabilmente lo saranno ancora!). Ma forse c’erano occasioni che sono state perse.
Villa Paolina è ancora avvolta nella nebbia, e la sua “trasformazione” (?) affidata a un vecchio, vecchissimo progetto – l’Ippoterapia- che giace, appunto, immobile come tutto il resto. E l’opposizione è considerata strumentale se si oppone o se propone, tiepida se dubita dell’utilità di alcune iniziative.
Per noi il re è nudo, da tempo ormai.
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