di Claudio Lattanzi
Se il film di Natale per eccellenza è “Una poltrona per due”, ad Orvieto la Natività potrebbe astrattamente portare sotto l’Albero un’iniziativa politica creativa per cercare di ovviare al problema di “Nessuna poltrona per una”. Una pellicola anch’essa tutt’altro che inedita, la cui interprete principale è Cristina Croce, esclusa per pochi voti dall’assemblea regionale e terza dei non eletti tra le fila del Pd. Croce potrebbe entrare in assemblea regionale a rappresentare il territorio orvietano se solo l’Umbria si fosse dotata di una legge elettorale uguale a quella di molte tra le regioni più avanzate che preveda l’incompatibilità tra il ruolo di assessore regionale e quello di consigliere. Se cosi fosse, diventerebbe consigliere regionale, dal momento che i tre che la precedono nelle preferenze del partito, Tommaso Bori, Simona Meloni e Francesco De Rebotti, sono stati nominati tutti e tre assessori della Giunta Proietti.
In alcune regioni è prevista anche la possibilità che i consiglieri regionali nominati assessori vedano momentaneamte sospeso il proprio incarico di consiglieri per favorire l’ingresso nell’assemblea elettiva dei primi dei non eletti. Come sbloccare la situazione? A prendere l’iniziativa potrebbe essere il sindaco di Orvieto, Tardani. Sarebbe veramente un gesto politicamente spiazzante, ma sorattutto utile ad Orvieto e anche al centrodestra se Tardani chiedesse ufficialmente alla presidente Proietti di adoperarsi per una modifica legislativa che consentisse a Cristina Croce di poter rappresentare Orvieto in Regione.
Il sottinteso sarebbe: “Voi del centronistra che avete tanto criticato l’Amministrazione Tesei, adesso potere dare un esempio di buona amministrazione rivedendo una legge elettorale che la destra non ha colpevolmente migliorato”. A quel punto si misurerebbero anche i rapporti tra il Pd regionale e quello locale, ma soprattutto sarebbe veramente complicato per la sinistra orvietana attaccare a testa bassa la Giunta comunale da qui ai prossimi quattro anni (che si annunciano decisamente in salita) dopo che il sindaco avesse sparigliato in quel modo le carte, andando al di fuori di ogni schema prevedibile. Accadrà mai una cosa del genere? Chissà. Forse è più probabile aspettarsi la milionesima replica di “Una poltrona per due”.