ORVIETO – Presentato alla città il nuovo Palazzo del Vino e dei prodotti della terra realizzato all’interno del complesso di San Giovanni. La struttura è stata aperta alla visita nel corso dell’iniziativa organizzata dal Comune di Orvieto – “Dalla vocazione alla valorizzazione, il ruolo delle eccellenze agroalimentari nello sviluppo del territorio” – durante la quale è stato illustrato anche il progetto del Distretto del Cibo “Umbria District” promosso dal Gal Trasimeno Orvietano. Presenti il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, la presidente della Provincia di Terni, Laura Pernazza, il presidente del Gal Trasimeno Orvietano, Gionni Moscetti, e la direttrice del Gal, Francesca Caproni. E’ intervenuto anche l’architetto Andrea Brenci che ha realizzato il progetto esecutivo.
Il progetto, inserito nella Strategia delle Aree Interne, ha riguardato la ristrutturazione e rifunzionalizzazione del complesso di San Giovanni con un investimento complessivo di circa 670mila euro finanziato dal Gal Trasimeno Orvietano con i fondi del Psr. Gli adeguamenti degli ambienti alle nuove funzioni sono stati realizzati attraverso interventi edilizi di restauro e risanamento conservativo, il rifacimento e l’adeguamento degli impianti elettrici, illuminotecnici, idrico-sanitari e di climatizzazione, la realizzazione di servizi accessibili alle persone con disabilità oltre all’allestimento con nuovi arredi e apparecchiature multimediali.
Gli obiettivi
Le finalità e la mission del Palazzo del Vino e dei prodotti della terra si riassumono in sei obiettivi: realizzare un punto di accesso conoscitivo interdisciplinare alle risorse agroalimentari ed enogastronomiche del territorio ad uso dei turisti, dei residenti e degli operatori, aumentare la visibilità e la competitività dei prodotti agroalimentari del territorio attraverso l’incremento dei contenuti culturali e di servizio e l’allestimento di un emporio dedicato ai prodotti della terra e dell’artigianato, mostrare, tramite nuove tecnologie, i forti legami tra archeologia, storia, arte/ artigianato e produzioni così da proporre nuovi itinerari di scoperta, conoscenza del territorio, realizzare un centro di documentazione territoriale per raccogliere e comunicare le memorie della cultura materiale gastronomica e agricola del territorio, realizzare servizi qualificati per l’enoturismo e diffondere pratiche, culture e saperi sui temi delle filiere agroalimentari, della biodiversità, del recupero di antiche coltivazioni e del paniere dell’Orvietano.Gli spazi
Il piano terra del Palazzo del Vino e dei prodotti della terra si articola su sei spazi. Il chiostro, ideale per manifestazioni temporanee ed eventi, la galleria coperta che ospita la documentazione fotografica del territorio e uno spazio polifunzionale da utilizzare per mostre temporanee ed eventi collegato con il cortile esterno, una sala conferenze attrezzata, una bibliomultimediateca con monitor con tecnologia touch screen, un‘aula didattica e l‘emporio, vetrina per la vendita dei prodotti enogastronomici e dell’artigianato locali.
Qui si trova anche la scala che è stata recuperata e adeguata per fungere da collegamento con il piano interrato anch’esso composto da sei spazi tra corridoi e sale espositive tematiche ricche di contenuti multimediali interattivi ed immersivi e dedicate ai prodotti e alle produzioni agroalimentari ed enogastronomiche ma anche all’arte a all’artigianato.
Il logo
L’immagine principale del Palazzo del Vino e dei prodotti della terra è una rappresentazione stilizzata e raffinata dell’idea di seme, che racchiude in sé il significato universale dell’origine, della crescita e della fertilità. Questo simbolo è stato scelto con la precisa volontà di raccontare una storia che abbraccia tutti gli aspetti fondamentali della cultura e delle tradizioni di Orvieto.
Il museo sarà infatti un omaggio alla ricchezza del territorio, toccando temi come il vino, l’olio, i prodotti della terra, la ceramica e le tradizioni secolari. Il seme è risultato la scelta ideale nella ricerca di un elemento che fosse comune a tutte queste dimensioni e che potesse sintetizzare visivamente la profondità e la complessità di queste storie. Una metafora potente e universale, capace di evocare l’origine della vita, il legame con la terra, la fertilità e la promessa del futuro. Anche i colori non sono stati lasciati al caso: ogni tonalità è stata accuratamente selezionata per rappresentare un aspetto distintivo del museo.“Un polo di riferimento per il mondo agroalimentare ed enogastronomico”
“Arriva a compimento – ha detto il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – un importante intervento di riqualificazione che restituisce alla città uno dei suoi immobili più affascinanti e suggestivi. I lavori si sono conclusi ad aprile al termine di un lungo e non semplice percorso. Quando ci siamo insediati cinque anni fa avevamo infatti ereditato un progetto a cui bisognava dare forma ma che aveva innanzitutto bisogno di risolvere delle questioni formali con la Provincia di Terni sulla convenzione di utilizzo della struttura che abbiamo superato grazie alla collaborazione e agli ottimi rapporti tra i due Enti. La mission del nuovo Palazzo del Vino e dei prodotti della terra è racchiusa nell’obiettivo che più in generale ci siamo dati come amministrazione: puntare sulle vocazioni di questo territorio e valorizzare le sue eccellenze per farne fattori di crescita e di sviluppo della città. Vogliamo che questa struttura – ha aggiunto – diventi un vero e proprio polo di riferimento del mondo agroalimentare ed enogastronomico del territorio capace di mettere insieme tutti i soggetti del settore, pubblici e privati. Un luogo dedicato alla conoscenza e al sapere, alla formazione e alla promocommercializzazione ma anche uno spazio ideale per manifestazioni ed eventi, convegni ed esposizioni. Al momento il Palazzo è gestito direttamente dal Comune in attesa dell’avviso per la manifestazione di interesse per la gestione, che uscirà a gennaio, e che dovrà declinare contenuti e obiettivi del progetto. L’auspicio è che il Palazzo del Vino possa lavorare anche in stretta sinergia con il Distretto del Cibo il cui progetto illustrato oggi è fortemente connesso con le finalità di questa struttura”.
“Ho conosciuto questo complesso – ha detto Laura Pernazza, presidente della Provincia di Terni che è proprietaria dell’immobile – quando sono stata eletta presidente. Allora era inutilizzato ma se ne percepivano le potenzialità. Tornare oggi e vedere un luogo così rinnovato e moderno è motivo di grande soddisfazione. Sono convinta che, in virtù degli accordi stretti con il Comune di Orvieto, sarà una importante vetrina non solo per le produzioni e le eccellenze enogastronomiche di questo territorio ma anche di tutta la provincia di Terni.
Ma potrà essere anche un luogo per la formazione. Penso alla possibilità di cui parliamo da tempo con il sindaco Tardani di portare qui un corso Its, magari proprio legato al settore agroalimentare, un obiettivo per il quale continuerò a mettermi a disposizione anche nel nuovo ruolo di consigliere regionale. Ringrazio infine il Gal Trasimeno Orvietano per aver finanziato questo intervento e quello relativo a un altro importante immobile della Provincia, Villa Paolina a Porano, ma anche di aver lavorato per la costituzione dei Distretti del Cibo su cui il Ministero dell’Agricoltura ha puntato mettendo a disposizione una rilevante dotazione finanziaria a testimonianza dell’attenzione del Governo su un settore strategico per l’Umbria e l’Italia”.
Distretto del Cibo, un progetto da 14 milioni di euro
“Come presidente del Gal ma anche come consigliere comunale – ha detto Gionni Moscetti – è una grande soddisfazione presentare oggi alla città il Palazzo del Vino e dei prodotti della terra, un nuovo tassello fondamentale nel mosaico della valorizzazione delle nostre eccellenze enogastronomiche. Il Gal, fin dalla sua costituzione, ha posto al centro della propria azione la valorizzazione delle risorse locali e la promozione dello sviluppo sostenibile del territorio. Con questo progetto diamo vita a un luogo che sarà un punto di riferimento e di incontro per gli operatori del settore e non solo. Sarà uno spazio dinamico e versatile, destinato a ospitare degustazioni, eventi, mostre, laboratori e iniziative di promozione ma sarà anche un luogo aperto al pubblico dove tutti potranno scoprire le nostre ricchezze enogastronomiche e vivere esperienze uniche. E sono certo che potrà rappresentare un volano per lo sviluppo economico e turistico del nostro territorio“.
La direttrice del Gal Trasimeno Orvietano, Francesca Caproni, ha poi illustrato i dettagli del progetto del Distretto del Cibo “Umbria District”, frutto della collaborazione tra il Distretto del Cibo Sud Ovest Orvietano e quello Trasimeno-Corcianese entrambi nati e riconosciuti nel giugno 2022. “Da allora – ha spiegato – abbiamo dovuto attendere due anni per il bando che è stato pubblicato nel settembre scorso dal Ministero dell’Agricoltura con una dotazione finanziaria di 100 milioni di euro probabilmente destinata a salire. In Umbria, il nostro è uno dei 4 progetti presentati su 9 Distretti mentre sono 80 quelli depositati in tutta Italia. Il progetto, per un importo di 14 milioni di euro, coinvolge 19 imprese dell’Orvietano e del Trasimeno e prevede importanti interventi, qualificanti anche dal punto di vista dell’innovazione. Entro il 31 dicembre sapremo se sarà finanziato e ci auguriamo di poter tornare proprio qui per raccontare quello che intendiamo fare“.