In questa Giornata Mondiale delle Persone con Disabilità, desideriamo rivolgere un pensiero di profonda attenzione e responsabilità verso un tema che interpella la coscienza collettiva e l’azione istituzionale e politica: la piena inclusione e la tutela dei diritti delle persone con disabilità.
Questa occasione ci richiama all’urgenza di superare definitivamente concezioni e pratiche che, per inerzia culturale o inconsapevolezza, perpetuano stereotipi e discriminazioni. La scelta delle parole non è mai neutra; essa riflette un’idea di società. Pertanto, il linguaggio che utilizziamo deve essere rispettoso, accurato e capace di rappresentare la complessità e la dignità di ogni persona. Ma non si tratta solo di parole: dietro queste scelte vi è un impegno concreto per abbattere le barriere, siano esse architettoniche, culturali o sociali.
È nostro dovere promuovere politiche pubbliche capaci di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, garantendo loro pari opportunità e una partecipazione piena alla vita sociale, culturale ed economica della città siano queste residenti oppure visitatori. La centralità del welfare territoriale e dei servizi alla persona rappresenta un tema che tocca le fondamenta della nostra convivenza civile.
Un territorio dove la sanità e i servizi sociali si integrano in un sistema efficiente e accessibile non è soltanto un luogo che sostiene le persone con disabilità (fisiche o cognitive) e le loro famiglie, ma diventa un modello attrattivo per energie, risorse e nuovi investimenti. Orvieto, piena di spazi liberi e di strutture vuote è il la “tela bianca” perfetta su ridisegnare una città più accessibile per tutte e tutti anche con un’azione importante sulle questioni che riguardano lo spazio pubblico.
L’alta percentuale di popolazione anziana, che spesso convive con forme di disabilità temporanea o permanente, i giovani che necessitano della definizione di un “dopo”, le famiglie che raccontano la disabilità liberata dai limiti culturali del passato sono i protagonisti di un grande vuoto che va colmato. Attualmente, la mancanza di una RSA adeguata e l’insufficienza dei posti convenzionati presso strutture, unita a liste d’attesa interminabili lasciano le famiglie senza alternative. In questo contesto, all’alba di un nuovo governo regionale, la proposta di un centro Alzheimer ad Orvieto rappresenta un passo fondamentale per restituire dignità e sostegno ai malati e ai loro cari. Inoltre l’importanza di radicare i servizi nel tessuto locale e di rispondere alle esigenze delle comunità con situazioni di “diurno” per garantire integrazione e animazione in maniera diretta e accessibile potrebbe servire anche ad aprire una riflessione seria sugli spazi liberi della cittá, come la ex sede della comunità montana in via delle pertiche.
Il Partito Democratico sostiene con fermezza la necessità di un confronto strutturato con la Regione Umbria proprio sul tema del welfare territoriale, con particolare attenzione alla gestione degli anziani e delle persone con disabilità. Una sanità che dialoghi con i servizi sociali e con il settore privato e l’imprenditoria non solo migliora la qualità della vita o del soggiorno, ma può generare opportunità occupazionali, soprattutto in ambiti ad alta specializzazione sul tema delle disabilità. Questa non è una battaglia di parte, ma un obiettivo collettivo, che richiede il massimo impegno da parte di tutte le istituzioni e le forze politiche locali, senza eccezioni. Con un approccio responsabile e lungimirante, il nostro territorio può tornare ad essere un esempio virtuoso, capace di conciliare crescita e solidarietà, come richiede una Repubblica che si fonda sul rispetto della dignità di ogni cittadino.
Partito Democratico di Orvieto