Presidente, avrebbe immaginato di ritrovarsi a parlare di argomenti all’ordine del giorno nei due campionati precedenti e che parevano morti e sepolti nell’attuale?
“ Me l’aspettavo perché dopo tanti anni ho imparato che il calcio fa di questi scherzi . E’, anche per questo che ammonivo sempre sul fatto di mettere il più possibile fieno in cascina immaginando il possibile arrivo di momenti come quello attuale. Personalmente, non mi ero neanche illuso che tutto potesse andare liscio una volta passati indenni nelle partite sulla carta più difficili. La serie D insegna come le cose possano cambiare da un momento all’altro. Ne abbiamo avuto più di un esempio dal quale prendere spunto per affrontare nei modi più giusti le difficoltà attuali”.
C’è, forse, una differenza. Nelle due stagioni precedenti gli accadimenti negativi c’avevano portati a costruirci fondamenta più solide con le quali farvi fronte. Non sarà che adesso la buona partenza c’abbia in un certo senso ‘imborghesiti’?
“ Un qualche rischio potrebbe esserci. Però, visto che, gli attori principali, staff tecnico e direzione, sono gli stessi mi auguro si tratti di un falso problema. Va, pure, tenuto conto di quanto è andato succedendo. Un Congiu assente per sette partite, la cui mancanza si è sentita di più con il trascorrere delle partite per il valore tecnico del giocatore e per il suo modo di stare in campo come faro di riferimento specie per i più giovani. Jacopo Formiconi sta facendo bene tra i pali e ne siamo soddisfatti. E’, però, fisiologico come l’assenza di Rossi possa aver tolto un po’ di sicurezza al reparto penalizzato, inoltre, dallo stop forzato di Berardi. Assenze a parte, per le quali non ci sono rimedi, sento di poter fare un appunto alla poca aggressività dimostrata, come squadra, nelle partite interne. Nelle quali, fin dal primo fischio dell’arbitro, bisogna far intendere chi comanda. Non lo stiamo facendo, più in particolare nell’ultimo periodo, nel quale mi è parso che la squadra si sia un po’ disunita anche sul piano tecnico-tattico. Ciò, non intacca la mia piena fiducia in Rizzolo e in tutto lo staff che lavora con lui. Semmai, come spesso capita in ogni mestiere, andranno analizzate più a fondo le cause che stanno producendo qualche problema. Siccome, giocatori compresi, hanno tutti dimostrato di saper far meglio mi auguro lavorino per tornare dove eravamo. E, non ho dubbi , che tutti loro abbiano identico pensiero”.
Magari, strada facendo, sia intervenuto qualche fatto nuovo:
“ Lo escluderei. Credo più, senza voler rubare il mestiere a nessuno, che all’appannamento non sia estranea un po’ di stanchezza, vedi i due attaccanti il cui contachilometri segnala già la necessità di un tagliando. La nostra manovra è sempre un po’ lenta e ciò li penalizza, costretti a ricercare spazi da una parte all’altra del campo. Ho voluto soltanto portare un esempio, importante che si vada in campo sempre più coscienti dei ruoli e dell’impegno. Abbiamo diciotto punti, siamo, anche se di poco, sopra il livello di guardia e mi auguro poterci rimanere anche dopo le due partite che chiuderanno il girone d’andata. Affronteremo due squadra, Fezzanese e Trestina, che stanno dimostrando quanto dicevo all’inizio. Sono partite male, ma una volta aggiustato il tiro stanno entrambe facendo risultati. Vanno rispettate, non temute, perché la nostra squadra ha già dimostrato di saper fare bene”.
Per concludere, avanti tutti uniti per raggiungere la meta:
“Certo. Anticipo, anche, che cercheremo di fare qualcosa sul mercato sempre attenti al budget e solo se troveremo merce sicura. Il periodo, in questo senso, è sempre il più difficile, dovendo andare a fondo delle conoscenze prima di legarsi a qualche giocatore. Sarebbe un successone fare qualcosa di simile a quanto riuscimmo nella stagione d’esordio in serie D. Vedremo. Approfitto per rivolgere gli auguri di buone feste a tutti gli orvietani e no che vogliono bene alla nostra Società. Per domenica 22 abbiamo organizzato la Cena degli Auguri. Contiamo di trascorrere una serata serena e divertente”. (Roberto Pace)