Nei giorni scorsi il coordinamento Orvietano della CGIL, riunitosi per fare il punto della situazione territoriale, oltre a rimettere al centro le criticità sul ersante socio-saniotario-assistenziale, che non vedono politiche e scelte capaci di rispondere ai bisogni e alle esigenze dei cittadini, ha anche rimarcato i problemi presenti sul versante economico, sociale e lavorativo.
La CGIL ha elaborato nei mesi scorsi una proposta sul “Modello di Sviluppo” per il comprensorio Orvietano partendo dal riconoscimento già avvenuto come Area Interna e rilanciando una proposta capace di intercettare le nuove risorse pubbliche per uno sviluppo sostenibile del comprensorio.
La proposta, ancora attuale, si concentrava su priorità precise riguardanti la dimensione dei servizi di cittadinanza, l’innovazione e lo sviluppo, un nuovo protagonismo istituzionale. Proposta che nei tre filoni ha sviluppato anche approfondimenti pertineti frutto di una elaborazione che ha tenuto conto delle potenzialità che il comprensorio Orvietano ha e puo esprimere.
Il coordinamento valuta negativamente la scarsa atttenzione che il comune capofila di Orvieto ha mostrato sulla proposta e ritiene sbagliato il fatto che non si avvii un confronto istituzionale capace di coinvolgere gli attori protagonisti del territorio per cogliere le sfide che abbiamo all’orizzonte. I dati demografici, di invecchiamento, di arretramento delle condizioni di vita e di lavoro, le nuove povertà e le tante solitudini rappresentano criticità evidenti che meritano di essere affrontate con nuove e diverse politiche pubbliche capaci di invertire questo andamento.
Rimettere al centro gli investimenti pubblici, ridare centralità al lavoro, rafforzare i servizi territoriali, investire in formazione e ricerca, ricostruire un tessuto sociale accogliente ed inclusivo, riorganizzare viabilità e mobilità, investire nelle filiere strategiche dell’agroalimentare e del turismo, provare ad essere avanguardia in progetti di economia circolare sono alcune delle cose alla base delle nostre proposte.
Come CGIL, convinti delle nostre ragioni e della bontà della nostra proposta, continueremo a produrre iniziative che coinvolgano le cittadine e cittadini offrendo una visone ed un orizzonte diverso, rappresentanto al meglio i loro bisogni e le loro necessità ma sopratutto non rinunciando ad una prospettiva di sviluppo e di miglioramento delle condizioni materiali delle persone.
Auspichiamo che ci sia un cambio radicale nell’approccio e nelle politiche attuali perchè c’è necessità di affrontare in fretta queste tematiche e porovare, con un nuovo sistema di relazioni, a costruire progetti, proposte e conseguenti scelte politiche capaci di costruire una prospettiva e rafforzare l’idea, tra le cittadine e I cittadini, di un territorio nel quale si può immaginare un futuro migliore fatto di buon lavoro, ben retribuito e di servizi che qualificano complessivamente la vita quotidiana.