ORVIETO – A ottocento anni dalla nascita e a 750 dalla morte di San Tommaso d’Aquino, il Festival di Arte e Fede celebra il grande filosofo e teologo con lo spettacolo “Scrivere di Dio – Tommaso d’Aquino”. La presentazione ufficiale dell’evento si è svolta venerdì 25 ottobre, presso il suggestivo Palazzo Coelli, dove gli organizzatori e i rappresentanti delle istituzioni coinvolte hanno illustrato i dettagli dell’evento, previsto per sabato 9 novembre alle 21 presso il Duomo di Orvieto.
La scelta della Cattedrale come sede non è casuale: Tommaso d’Aquino soggiornò proprio a Orvieto tra il 1261 e il 1265, dopo il rientro dall’Università di Parigi, dove la sua filosofia scolastica era celebrata. Il periodo orvietano fu segnato dalla redazione dell’Ufficio liturgico del Corpus Domini, commissionato da Papa Urbano IV a seguito del miracolo eucaristico di Bolsena, evento che ha rafforzato il legame spirituale tra Tommaso e la città umbra.Lo spettacolo, scritto e interpretato da Guido Barlozzetti, è stato ideato per offrire al pubblico una rappresentazione evocativa della vita e del pensiero del grande filosofo domenicano, attraverso parole, immagini e suoni. “Scrivere di Dio è un racconto che porta alla luce la profondità di un pensiero che si sviluppa consapevole dei suoi limiti e di quanto va oltre – tra fede, preghiera, contemplazione e ragione”, ha spiegato Barlozzetti.
L’evento ha raccolto il sostegno di diverse istituzioni locali e nazionali. Alessandro Lardani, direttore artistico del Festival di Arte e Fede, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa per la comunità culturale orvietana: “Le Istituzioni hanno creduto sin dall’inizio nel progetto, creando le condizioni ideali per realizzarlo. SCRIVERE DI DIO si iscrive in una progettualità ventennale del Festival Arte e Fede, in proiezione verso il Giubileo 2025, e ha l’obiettivo di condividere la cultura, l’arte e la storia di Orvieto come un patrimonio universale”.
Per la realizzazione di “Scrivere di Dio” sono stati fondamentali anche i contributi di artisti come il fotografo Massimo Achilli, che ha curato il progetto visivo, e il contrabbassista Enzo Pietropaoli, la cui ambientazione sonora offrirà un controcanto ai temi della narrazione. L’artista visiva Silvia Spacca arricchirà l’esperienza con proiezioni di clip illustrative e animazioni grafiche.
A testimoniare l’importanza dello spettacolo è stata anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, il cui presidente, Prof. Libero Mario Mari, ha dichiarato: “È un onore sostenere questo progetto. ‘Scrivere di Dio’ celebra un personaggio caro a Orvieto, che proprio qui fu chiamato a comporre i testi liturgici della festa del Corpus Domini. San Tommaso è per noi un patrimonio culturale e spirituale da valorizzare, soprattutto nell’era moderna”.La Consulta delle Fondazioni dell’Umbria ha appoggiato con entusiasmo l’evento, come ribadito dal suo presidente Prof. Luigi Carlini: “Questo spettacolo rappresenta un’occasione per valorizzare san Tommaso, figura centrale nella storia del pensiero occidentale, e offrire al pubblico uno spettacolo di alta spiritualità e attualità”.
Don Stefano Puri, Vicario della Diocesi di Orvieto-Todi e Presidente del Capitolo della Cattedrale, ha elogiato la capacità del Festival di far riscoprire il profondo legame di Tommaso con Orvieto: “L’intelligenza e la fede di San Tommaso continuano a risuonare nei testi liturgici che cantano il mistero dell’Eucaristia, un dialogo con il trascendente che è alla base del nostro tempo”.
Andrea Taddei, presidente dell’Opera del Duomo, ha concluso esprimendo la sua soddisfazione per l’accoglienza dell’evento nel Duomo: “Il pensiero di Tommaso d’Aquino illumina la storia della filosofia e della teologia. Quest’evento vuole essere un omaggio alla sua eredità spirituale e intellettuale, con una riflessione che sa unire arte, fede e cultura”. La serata del 9 novembre si preannuncia come un momento di profonda spiritualità e riflessione, in cui il pubblico potrà rivivere l’eredità di Tommaso d’Aquino, maestro insuperato nel dialogo tra fede e ragione. L’ingresso sarà libero, per permettere a tutti di partecipare a un’esperienza unica nella cornice sacra del Duomo di Orvieto.