Sarà possibile visitare fino al prossimo 26 novembre la mostra “Mezzadria. Storie di vita e foto d’epoca”, allestita dall’Associazione culturale Pier Luigi Leoni nei locali di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto in Piazza Febei, 3, dal lunedì al venerdì, dalle ore 11 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 17. Una preziosa raccolta di foto per testimoniare la vita in campagna, in particolare agli inizi del secolo scorso.
“Quest’anno – spiega il presidente dell’Associazione, Dante Freddi – abbiamo inteso focalizzare l’attenzione su uno degli aspetti della storia recente che ha lasciato segni indelebili sulla nostra identità culturale e sulle nostre abitudini alimentari, su aspetti che ci fanno essere quello che siamo, spesso inconsapevolmente. Un ritorno alle origini, alle radici, alla terra, alle tradizioni. Un viaggio nella conoscenza e nella consapevolezza della storia del nostro territorio con focus sulla produzione agricola del Novecento, con le influenze profonde che ha comportato nella qualità della vita di quegli anni.
Nella prima metà del Novecento , ben oltre la metà della popolazione, in Umbria e nell’Orvietano, era occupata in agricoltura e la forma organizzativa prevalente della produzione era la mezzadria, insieme a pochi coltivatori diretti e ai braccianti, impiegati particolarmente nelle aziende boschive, numerose nei paesi del territorio. Quegli uomini erano i nostri nonni, o bisnonni, erano la nostra famiglia, erano i colori di base della nostra vita di oggi. La fatica di campare che ha segnato la vita che raccontiamo e documentiamo è alla radice di quello che siamo, anche se ne abbiamo perso il ricordo, volenti o no, anche se abbiamo nascosto o rifiutato quel passato. Quello che mangiamo oggi, rivisto, adattato, alleggerito, viene in gran parte dai prodotti e dal modo di utilizzarli di quei contadini e artigiani e borghesi del secolo scorso.
Noi pensiamo che debbano essere recuperate informazioni e sensazioni ed emozioni, perché è da lì che veniamo. Abbiamo la convinzione che sia utile, forse necessario, dare profondità al tempo, collocare quella vita in uno spazio definito, che è vicino, che influisce profondamente su quanto facciamo, sui nostri modi di pensare, di dire, di nutrirci. Forse ancora per poco. Il compito che ci siamo assunti quest’anno è insistere nel suscitare qualche scintilla di quella storia, o cronaca, ricordare la vita faticosa che ha segnato per secoli gran parte degli uomini fino a qualche decennio fa, perché quella capacità di lavorare, soffrire, mangiare, amare, costruire il rapporto con il mondo nutra ancora consapevolmente la nostra esistenza”.
La mostra è stata organizzata con l’aiuto imprescindibile di Giovan Battista Tomassini che ha posto a disposizione dell’Associazione culturale Pier Luigi Leoni il suo prezioso archivio fotografico e ha collaborato per ricercare foto originali, tirate fuori dalle scatole di foto di famiglia di suoi amici e conoscenti. Anche Marco Frizza ha contribuito con alcune suggestive immagini. La Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto ha accordato il proprio fondamentale sostegno alla realizzazione del progetto e CIA – Agricoltori Italiani Umbria e Confagricoltura Umbria hanno concesso il patrocinio all’iniziativa, sostenuto la pubblicazione del catalogo della mostra e contribuito significativamente alla sua diffusione.