Abbiamo letto con un misto di stupore e incredulità il comunicato della Sindaca Tardani (che riportiamo qui sotto) che ci accusa di superficialità e ipocrisia in merito alla questione delle produzioni televisive e cinematografiche a Orvieto.
“Non c’è risultato elettorale che possa superare la superficialità e l’ipocrisia con cui il Pd di Orvieto ha affrontato e continua ad affrontare le questioni che riguardano la città. L’ultimo esempio è la presa di posizione riportata oggi dalla stampa sulle produzioni cinematografiche che da cinque anni a questa parte sono arrivate e arrivano a Orvieto portando visibilità e indotto economico”.
Non c’è alcuna improvvisazione questo è un settore sul quale l’amministrazione comunale ha puntato nell’ambito delle politiche per la promozione turistica costruendo, insieme agli uffici comunali competenti e agli operatori cittadini, un sistema di accoglienza e di cosiddetti vantaggi competitivi che ha fatto sì che in questi anni siano state numerose le produzioni televisive e cinematografiche importanti, una decina a partire da Lucky Red, a scegliere Orvieto rispetto ad altre città dell’Umbria e alla stessa Roma.
Per i progetti che valorizzano Orvieto e film o serie tv ambientate realmente nella città, il Comune di Orvieto stipula delle convenzioni – pubbliche e visibili a tutti – che possono prevedere contributi e agevolazioni a fronte della promozione ottenuta e concordata. In altre situazioni, come nell’ultimo caso della Panorama Films che da luglio a novembre ha realizzato in città prima un reality show per la tv americana e poi una serie per la piattaforma Disney+, le produzioni pagano invece la gran parte dei costi per l’occupazione del suolo pubblico, i parcheggi riservati, i servizi per le strutture utilizzate. Nei giorni scorsi, e con l’occasione voglio ringraziare la Panorama Films, la produzione ha sostenuto anche i costi per la ripulitura dai graffiti dei muri della Fortezza Albornoz scelta per le riprese dell’ultimo film.
In ogni caso rispetto al piccolo investimento fatto dall’amministrazione comunale i vantaggi sono sempre superiori in termini di promozione, indotto economico e destagionalizzazione dei flussi. Non scopriamo certo noi i benefici in termini di visibilità che hanno le città che ospitano set televisivi e cinematografici. Un singolo passaggio pubblicitario di 30 secondi in prime time su Rai Uno e Canale 5 – dove alcuni dei film girati a Orvieto sono andati in onda – o su piattaforme streaming come Prime Video può costare dai 15 ai 40mila euro a salire a seconda dei giorni e della stagione di messa in onda. A Orvieto sono state sceneggiate e ambientate intere puntate di serie tv.
Le produzioni arrivate in città hanno portato ogni volta dalle 50 alle 200 persone della troupe che hanno soggiornato da 3 giorni a due mesi dormendo nelle strutture ricettive cittadine, mangiando e facendo acquisti nella nostra città. Sono state coinvolte dalle 30 alle 200 comparse al giorno la gran parte delle quali prese sul posto. Le produzioni si rivolgono inoltre a fornitori locali per le spese per gli allestimenti e, vista la frequenza con cui lavorano a Orvieto, in città si è anche specializzata della manodopera che viene regolarmente utilizzata.
A Orvieto, tranne in rarissimi casi, le produzioni lavorano in periodi di bassa stagione, in particolare a novembre, per avere condizioni più favorevoli nelle strutture ricettive, destagionalizzare i flussi e ridurre al minimo indispensabile i disagi per i cittadini. Stiamo verificando se, per le ultime riprese effettuate nei giorni scorsi, ci siano stati dei difetti di comunicazione sulla segnaletica relativa ai provvedimenti alla viabilità che hanno creato problemi di cui ci scusiamo.
Tutto questo c’è dietro le superficiali considerazioni del Pd di Orvieto insofferente a tutto ciò che rende viva la città, costretto a rincorrere le polemiche sui social network per nascondere l’inconsistenza della propria proposta politica e capace anche in questa occasione solo di offese come peraltro dimostrato in tutta la lunga campagna elettorale dalle Amministrative di maggio a oggi. Riguardo ai contenuti dell’ultima produzione ospitata, non vogliamo assolutamente entrare nel merito di un caso giudiziario e tantomeno ergerci a giudici o censori.
L’immagine della nostra città non è minimamente legata alla vicenda, Panorama Films ha scelto di girare una parte delle scene a Orvieto perché aveva lavorato qui già in estate e trovato un sistema efficiente, non certo perché non abbiano trovato ospitalità a Perugia, dove le riprese si sono infatti svolte tra le polemiche. Perché quindi il Pd nostrano non rivolge le accuse di ‘strumentalizzazione del dolore’ al sindaco di Perugia? La risposta è evidente come purtroppo è evidente l’ipocrisia e il solito doppiopesismo della sinistra con cui, temiamo, l’Umbria e Orvieto dovranno fare i conti nei prossimi cinque anni.
Roberta Tardani,
sindaco di Orvieto
Accuse che dimostrano, purtroppo, un’incomprensione di fondo del dibattito in corso e, ci permettiamo di dire, una lettura frettolosa – o forse volutamente distorta – delle nostre posizioni.
Riteniamo doveroso ribadire quanto già chiaramente espresso: il Partito Democratico non solo riconosce l’enorme valore delle produzioni audiovisive come opportunità per il territorio, ma propone addirittura di fare un passo ulteriore, candidando Orvieto a diventare sede della Film Commission regionale, per valorizzare e coordinare in modo strutturale un settore strategico per la nostra economia e per la promozione culturale della città. Non sono le produzioni televisive il problema, e mai lo abbiamo detto. Il problema, piuttosto, è l’incapacità dell’amministrazione guidata dalla Sindaca Tardani di gestire con equilibrio queste iniziative, conciliandole con la vita quotidiana dei cittadini, in particolare di coloro che risiedono nel centro storico.
Trattare i residenti come una categoria di serie B, sacrificandone sistematicamente le esigenze in nome di scelte episodiche e prive di visione strategica, è ciò che riteniamo inaccettabile. Questa giunta sembra ormai agire con una logica di pura improvvisazione, senza una programmazione di lungo periodo che renda Orvieto una città capace di sfruttare appieno le opportunità che le si presentano, senza al contempo penalizzare chi ci vive e ci lavora ogni giorno. Dalla Sindaca, che amiamo ricordare come un’esperta di marketing e promozione turistica, ci saremmo aspettati uno sforzo maggiore in questa direzione, invece di scivolare in accuse inconsistenti e francamente banali.
Quanto alla retorica dei “gufi” e delle critiche strumentali, invitiamo la Sindaca a riflettere su una semplice realtà: con la propaganda e il vittimismo non si governa. E non si eleva il dibattito politico riducendo ogni confronto a un attacco personale o a un esercizio di autocommiserazione. Chi amministra ha il dovere di accogliere le critiche, valutarle e, quando necessario, correggere la rotta. La verità è che ciò che si offre oggi a Orvieto è un governo privo di visione, fatto di annunci altisonanti e azioni sporadiche, interrotto di tanto in tanto da scivoloni revisionisti che imbarazzano la città.
Il Partito Democratico non si presta a questo gioco al ribasso: continueremo a fare opposizione seria e costruttiva, proponendo soluzioni concrete per il bene di Orvieto e dei suoi cittadini. Rinnoviamo dunque il nostro appello: facciamo di Orvieto un modello, non una somma di aneddoti. Promuoviamo le produzioni televisive e cinematografiche come parte di un progetto ambizioso e inclusivo, che rispetti le persone, il territorio e le sue potenzialità. Le opportunità non si sprecano; si governano.
Partito Democratico di Orvieto