ORVIETO – Dieci anni di approfondimenti sulle opere di Immanuel Kant per scoprire e riscoprire quanto sia ancora attuale e moderno il pensiero del grande filosofo tedesco. Con la decima edizione di “Orvieto in Philosophia”, che si terrà dal 3 al 5 dicembre, si chiude il progetto della Decade Kantiana avviato nel 2014 che ha visto in questi anni confrontarsi a Orvieto i più importanti filosofi italiani davanti una platea di migliaia di studenti.
Il programma della decima edizione del festival, organizzato dalla Fondazione per il Centro studi “Città di Orvieto” in collaborazione con Unitre Orvieto e Scuola comunale di musica “A. Casasole” e con il sostegno e il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e del Comune di Orvieto, è stato presentato questa mattina nella Sala Digipass della Nuova Biblioteca pubblica “Luigi Fumi”.
Ad illustrarlo il coordinatore delle attività di ideazione e realizzazione, Franco Raimondo Barbabella, insieme alla presidente del Centro studi, Liliana Grasso, al consulente scientifico dell’iniziativa, Massimo Donà, al sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, al presidente dell’Unitre Orvieto, Riccardo Cambri e alle dirigenti scolastiche dell’Iisacp di Orvieto, Cristiana Casaburo, e dell’Istituto Majorana-Maitani, Lorella Monichini, le due scuole che unitamente al Liceo scientifico “Galilei” di Terni parteciperanno alla manifestazione di quest’anno.
Nei tre giorni del festival, all’Auditorium “G.Messina” di Palazzo Coelli e alla Sala dei 400 del Palazzo del Capitano del Popolo, saranno otto gli importanti filosofi che si alterneranno in altrettante lezioni magistrali: Sebastiano Maffettone, Massimo Adinolfi, Gaetano Rometta, Francesco Valagussa, Luciano Dottarelli, Massimo Marassi, Ilaria Gaspari e Lucrezia Ercoli. Con loro, nella giornata di martedì 3 dicembre alle 17 all’Auditorium di Palazzo Coelli, anche il teologo e filosofo Vito Mancuso, protagonista di un appuntamento appendice al festival organizzato dall’Associazione Studium Civitatis, nella quale presenterà il suo ultimo libro “Destinazione speranza” e parlerà del Metodo Kant.
Mercoledì 4 dicembre, alle 21.30 al Teatro del Carmine, ci sarà spazio anche per la musica con il concerto della giovane violoncellista Carolina Luzi, appena 11 anni ma già importanti premi in bacheca, accompagnata al piano dal Maestro Riccardo Cambri.
“E’ la conclusione di un percorso iniziato dieci anni fa – ha spiegato Franco Raimondo Barbabella – quando, unica esperienza italiana, decidemmo di dar vita a Orvieto a una decade kantiana sull’esempio di quanto avveniva in Germania in vista del 300esimo anniversario della nascita del filosofo. L’obiettivo era quello di guardare i tempi di oggi con gli occhi di Kant e fare della filosofia uno strumento di riflessione in un periodo in cui sembra invece prevalere la superficialità. E volevamo rivolgerci ai giovani, agli studenti, che in questi dieci anni hanno potuto ascoltare e confrontarsi con i più importanti filosofi di livello nazionale che ci hanno fatto comprendere la modernità del pensiero di Kant”. Gli atti dell’edizione di quest’anno e i principali di quelle precedenti, come ha spiegato Massimo Donà, saranno presto raccolti in una pubblicazione “a testimonianza – ha detto – della rilevanza di quanto fatto a Orvieto in questi dieci anni“.
“Il festival della filosofia – ha detto la presidente Liliana Grasso – è strettamente legato alla mission del Centro studi ovvero far crescere le competenze del territorio. In questi anni sono arrivati a Orvieto 30 relatori di assoluto livello, circa 40 sono stati i docenti degli istituti superiori coinvolti nella preparazione e nell’avvicinamento all’appuntamento a cui hanno partecipato oltre 4.500 studenti e circa 1.000 ne prenderanno parte quest’anno. Ragazze e ragazzi non fruitori ma protagonisti nell’elaborazione di un pensiero critico in un processo in cui si mettono in stretta connessione i tempi del contemporaneo e la filosofia che diventa strumento per elaborare la realtà senza semplificarla. Fare le cose insieme a Orvieto non è mai stato facile – ha aggiunto – ma intorno a questo progetto hanno lavorato tanti soggetti e per noi è grande motivo di orgoglio, non solo in questo caso, essere un elemento di coesione collaborando con tutti gli Enti e le associazioni del territorio ed essere diventati uno strumento di comunità”.
“Questo è un appuntamento che i nostri studenti attendono – ha affermato Lorella Monichini – perché sanno che nel loro percorso di studi si troveranno a che fare con il pensiero di Kant. C’è anche un grande lavoro di preparazione da parte dei nostri docenti che si riflette nei tanti bellissimi interventi fatti dagli studenti in questi anni“. “I nostri ragazzi – ha sottolineato Cristiana Casaburo – hanno bisogno di filosofia, di musica, di etica e di un mondo che non sia solo materiale. E devono imparare a confrontarsi con la realtà ma hanno necessità anche di affrontare ragionamenti complessi“.
“Il festival della filosofia coinvolge tanti soggetti e generazioni diverse – ha concluso il sindaco Roberta Tardani – e testimonia come la città abbia risorse, capacità e competenze elevate che se messe a frutto in maniera collettiva sono capaci di ottenere risultati importanti. Uno degli obiettivi centrati è stato sicuramente quello di far fermare i nostri ragazzi a riflettere in questo mondo che va così veloce e dove spesso non ci sono le occasioni e gli stimoli giusti per approfondire temi rilevanti. L’auspicio è dunque che il progetto possa proseguire anche oltre la decade perché abbiamo bisogno di momenti come questi che possono contribuire anche a far crescere tra i nostri giovani il desiderio di mettersi a disposizione della propria comunità e di impegnarsi nella vita pubblica“.