Nel rivolgere le nostre congratulazioni a Stefania Proietti e augurare alla futura giunta un buon lavoro in questo importante ruolo di responsabilità, desideriamo evidenziare ancora una volta, quale dato allarmante, l’aumento dell’astensionismo che registra un incremento di dodici punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni.
Sonoro segnale di sfiducia che riflette un significativo e crescente scollamento tra le istituzioni politiche e le vite e i bisogni delle comunità, sempre più distanti da logiche e prassi politiche tradizionali incapaci di connettersi direttamente e in maniera partecipata alle necessità dei territori. In particolare, il comprensorio orvietano continua a soffrire una marginalità che dura da anni, aggravata dalla mancanza di rappresentanza a Palazzo Cesaroni dal 2015.
Constatiamo l’incapacità, quando non addirittura la rinuncia a priori, della politica orvietana ad unire le forze, al di là di personalismi e logiche di partito, attorno, se non a un candidato, almeno a due, uno per ognuna delle grandi coalizioni, al fine di nutrire la sfida positiva di coesione e unità per il bene della comunità. Nella campagna elettorale delle scorse comunali abbiamo ascoltato, da praticamente tutte le compagini in gioco, un richiamo alla compattezza di un intero territorio intorno ad esigenze comuni. Richiamo che appare smentito dalle scelte, in termini di candidature e sostegno alle stesse, compiute da parte di entrambi gli schieramenti in quest’ultima tornata elettorale.
Nell’orvietano le elezioni regionali offrono un quadro in cui prevalgono interessi partitici extra territoriali, ambizioni personali, scelte dall’alto, frutto di strategie delle segreterie regionali che considerano e “usano” i territori come pedine di una grande scacchiera. Uno scenario in cui tutto il comprensorio, a nostro giudizio, perde ancora una volta. Rimaniamo convinti che, all’interno di un contesto locale, sia possibile, oltre che necessario, arrivare a condividere cinque o sei priorità di interventi su cui convogliare le energie e le risorse, con l’obiettivo di agire a livello regionale nell’interesse delle comunità del comprensorio.
Al contempo, non possiamo ignorare l’elemento antidemocratico insito nell’attuale legge elettorale regionale che favorisce il centralismo di Perugia e penalizza territori periferici come il nostro. Su questo tema auspichiamo un pronto intervento della giunta Proietti, come da lei stessa promesso in campagna elettorale, per garantire una rappresentanza equa e per costruire un’Umbria davvero inclusiva, che tenga conto delle esigenze di tutti i cittadini e tutte le cittadine.
Le sfide che attendono il nostro territorio sono molte e complesse. Tematiche cruciali come la sanità, i trasporti e la tutela ambientale richiedono risposte rapide ed efficaci. In particolare, l’ospedale di Orvieto deve essere messo in grado di operare pienamente come DEA di primo livello, con personale e attrezzature adeguate a rispondere a una domanda di salute che supera i confini regionali, vista la posizione strategica del nostro territorio.
Anche la rete ferroviaria necessita di interventi urgenti, in particolare per garantire un collegamento rapido e affidabile con Roma, fondamentale per i pendolari che ogni giorno devono fare i conti con i disservizi e i ritardi dei treni.
Il tema ambientale è un’altra priorità. Orvieto deve essere al centro del dibattito regionale, anche alla luce dell’individuazione della discarica Le Crete come sito strategico per i rifiuti. È necessario ristabilire un equilibrio politico che riconosca l’importante contributo del nostro territorio all’intera Umbria, senza compromettere il patrimonio naturale. A questo proposito, riteniamo urgente affrontare la questione dei mega impianti industriali eolici e fotovoltaici su suolo agricolo, ricordando alla neo-governatrice che la scadenza per la definizione delle aree idonee è imminente. Auspichiamo che si possa evitare un impatto drammatico per ambiente e paesaggio, rispondendo, in maniera davvero sostenibile, alle urgenze legate alla transizione energetica.
NOVA, nel limite delle proprie possibilità, contribuirà attivamente alla promozione di politiche contro lo spopolamento, che rappresenta una delle sfide più gravi per le città umbre, con Orvieto che vanta il triste primato della popolazione più anziana della regione. È fondamentale che il nostro territorio diventi il punto di riferimento per l’istruzione superiore e la formazione tecnica, con la creazione di un ITS e di un distaccamento universitario, affinché le giovani generazioni possano costruire il proprio futuro in Umbria.
Vogliamo vivere in una regione aperta, inclusiva e connessa, dove si superino le barriere geografiche, economiche, sociali e culturali, dove le amministrazioni sappiano condividere con la cittadinanza le proprie scelte nell’ottica di un graduale coinvolgimento della comunità nella gestione del bene pubblico. Crediamo che il cuore dell’azione politica autentica sia dar vita a processi di responsabilizzazione e partecipazione democratica. Senza abbracciare un percorso di ascolto, dialogo e partecipazione collettiva anche la sfida di raccogliere delle istanze comuni sotto un unico candidato al consiglio regionale rimarrà vittima di quelle vecchie e aride logiche che contribuiscono al drammatico dato dell’astensionismo (48% a Orvieto).