“Apprendiamo con favore che la commissione inizierà concretamente a lavorare, ma non condividiamo il piano di attività ipotizzato. Riteniamo, infatti, che prima di convocare i responsabili dell’Asl, come è previsto, sarebbe stato opportuno verificare le problematiche emerse con le organizzazioni sindacali e le associazioni che da molto tempo studiano e si interessano della materia. I rappresentanti eletti sono portatori delle istanze dei cittadini e la Commissione si è assunta il compito di rappresentarle e di contribuire a individuare le soluzioni migliori.
Noi, in particolare, riteniamo che l’ospedale sia lontano dall’essere un Dea di primo livello come dovrebbe, che abbia fortemente ridotto il valore delle attività che svolge quasi dimezzandolo, che quasi nulla si stia facendo per adeguarlo alle metodiche operative che le nuove tecnologie rendono possibili, vedi chirurgia robotica telemedicina diagnostica evoluta, e che sia poco attrattivo, per cui presenta difficoltà a completare i suoi organici.
Pensiamo che sia una follia avere come riferimento per molte prestazioni l’ospedale di Foligno, più scomodo da raggiungere rispetto a quelli di Arezzo e Viterbo ed al Sant’Andrea di Roma. Per procedere, sarebbe necessario avere risposta dalla Asl, possibilmente scritta, a domande sull’ospedale di Orvieto. Riteniamo si dovrebbe conoscere almeno:
1 – Quali sono i servizi che mancano rispetto a quelli previsti per essere Dea di primo livello e come e quando si pensa di realizzarli?
2 – Quanto è diminuito il valore della produzione rispetto all’esercizio 2019 in termini di volumi e complessità degli interventi?
3 – Quanti sono i posti letto attualmente presenti?
4 – Cosa si sta facendo per dotare anche l’Ospedale di Orvieto di apparecchiature diagnostiche e operative per adeguarle alle possibilità offerte dall’evoluzione tecnologica?
5 – Come si pensa di renderlo attrattivo per i giovani professionisti che oggi difficilmente vogliono venire o rimanere?
6 – Qual è il programma di recupero per gli arretrati nelle prestazioni diagnostiche e strumentali che producono liste di attesa che sono le peggiori nella regione?
7 – Quando e come sarà implementato il servizio di urologia che oggi genera così gravi disagi ai cittadini?
8 – Come è regolata la responsabilità di équipe quando intervengono professionisti esterni nella sala operatoria multidisciplinare?
9 – A che punto sono i lavori previsti dal Pnrr?
Non vorremmo sentir riproporre dalla dirigenza Asl le solite promesse, che mai si sono rivelate risolutive per alleviare i problemi della popolazione. Per ragionare proficuamente la Commissione ha necessità di dati oggettivi da elaborare e su cui impostare il confronto, assumendo così una postura propositiva e non soltanto supinamente e inutilmente ricettiva di informazioni. Non si può perdere altro tempo
Per quanto ci riguarda, il 26 novembre, ultimo giorno utile previsto dalla legge, abbiamo ricevuto la comunicazione sui dati di produzione dell’Ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto, da noi richiesti all’Asl trenta giorni orsono. Dobbiamo tuttavia rilevare che, volutamente, sono stati forniti soltanto i dati del corrente esercizio, il che non permette di operare analisi comparative per capire se il nostro ospedale sta, come noi
pensiamo, ridimensionando il suo ruolo sul territorio.
Siamo portati a pensare che la contrazione di attività sia significativa, altrimenti non ci sarebbe stata alcuna difficoltà a fornirci i dati dell’esercizio 2019 ante Covid. Riteniamo quindi la risposta assolutamente insoddisfacente ed abbiamo sollecitato l’Asl a evadere con ogni sollecitudine la richiesta di informazione che abbiamo inoltrato.
PrometeOrvieto