di PrometeOrvieto
Ormai il danno è fatto e nell’ex ospedale in piazza Duomo sarà realizzata la Casa di Comunità, che deve gestire l’assistenza territoriale (https://orvietosi.it/…/prometeorvieto-casa-di-comunita…/ – https://orvietosi.it/…/prometeo-casa-di-comunita-1-una…/) per un bacino di migliaia di utenti.
I problemi che la sanità regionale dovrà risolvere per rendere effettivo il suo finanziamento li abbiamo già affrontati nei giorni scorsi, sperando di avere suscitato maggiore consapevolezza nei cittadini. Ci auguriamo che tutto proceda senza inciampi e che tra un paio d’anni avremo questo fondamentale presidio, seppure nel posto sbagliato. Ci sono però altre valutazioni collaterali da far emergere e da porre all’attenzione dei cittadini, per aprire un dibattito mai iniziato e prevenire ulteriori gravi errori.
Questo intervento, che chiude per ora il ragionamento sulla Casa di Comunità, è la triste constatazione che Il centro del centro storico di Orvieto, qual è piazza Duomo, è sacrificato alla solita botta di propaganda elettorale. L’incapacità della Regione e del Comune di vendere l’immobile ex ospedale o progettare un ruolo adeguato per quello spazio, ha facilitato che si indirizzassero lì i primi fondi trovati, quelli PNRR. Non con un progetto sottoposto alla comunità orvietana, ma con un semplice colpo di mano.
Il ragionamento è stato: «Ci sono soldi del PNRR, progettare è difficile e richiede pensiero, le case di Comunità saranno finanziate, lì ci facciamo la casa di Comunità».
– Aumento del traffico e disagi per i residenti fuori dal Centro Storico
La conseguenza è che chi viene dal territorio per avere assistenza dovrà entrare nel centro storico, uno dei pochi in Italia, questo sì con originalità, che vuole aumentare il traffico anziché limitarlo. Quindi il nucleo più importante del centro storico, quello dove arrivano tutti i turisti, rimarrà fuori da qualsiasi progetto per disegnare Orvieto dei prossimi decenni, anzi costituirà un impedimento.
– Nessun progetto conosciuto per viabilità e sosta
Inoltre non è stato a oggi comunicato dal Comune un piano per la viabilità e la sosta, con spazi adeguati all’affluenza prevista, perché l’affluenza deve essere prevista, altrimenti siamo di fronte a una leggerezza progettuale inconcepibile.
Non sappiamo come sarà gestito il parcheggio e come si distinguerà chi ha necessità sanitarie da chi cerca semplicemente una sosta gratuita, perché ovviamente non si può far pagare chi va a curarsi. Tentativi di gestione, come all’ospedale di Terni, che pure non è al centro, si sono rilevati inutili e non servono sbarre per bloccare l’entrata. Molto probabilmente, poi, il traffico veicolare si svolgerà tutto su piazza Duomo e da lì lungo via Soliana, in doppio senso, data la difficoltà di accedere da via Maitani e poi via Cardinal Cerretti (vedi foto). Aberrante.
– Nessun dibattito sull’assetto del Centro storico e l’uso degli immobili pubblici
Mentre si applicano queste scelte, che dovranno essere realizzate entro giugno 2026, neppure un dibattito cittadino, ma nemmeno una parola, sull’utilizzo dell’immobile dell’attuale distretto in via Postierla, che sarà ovviamente liberato, né sulla ex mensa della Piave, dove fino a pochi anni fa era stata individuata la sede del Palazzo della Salute (allora era più enfaticamente “Palazzo” anziché più modestamente “Casa”). Ma d’altra parte l’Amministrazione comunale, questa e le precedenti, sono anni che non apre discussioni su come riorganizzare e utilizzare proficuamente i beni pubblici presenti nel Centro storico. Tanti post sul nulla, pochi sull’oggi, nessuno sul domani. Soltanto il Metaverso sembra oggi prendersi la scena.
Il risultato è quello che vede chi vuol guardare.
Le modalità di scelta del sito della Casa di Comunità e la mancata analisi delle conseguenze prodotte costituiscono un triste ed emblematico esempio di inefficienza progettuale e inefficacia del governo cittadino, che ridurrà Orvieto, tra pochi anni, a essere un borgo turistico con il Duomo e il Pozzo di san Patrizio, nonostante le locandine in America e a Milano. O grazie a quelle.