Si è tenuto venerdì 11 ottobre, nella Sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto, il confronto tra i candidati alla Presidenza della Regione Umbria alle prossime Elezioni Regionali di domenica 17 e lunedì 18 novembre. È stato il Comitato Orvietano per la Salute Pubblica, l’associazione di volontariato fondata da un gruppo di cittadini del territorio, ad organizzare il confronto politico interamente incentrato sul tema della salute pubblica. Un evento dalla configurazione insolita, in quanto rivolto a tutte le parti politiche indipendentemente dal favore dei sondaggi. Al confronto sono intervenuti: Elia Fiorini (Alternativa per l’Umbria), Martina Leonardi (PCI, Potere al Popolo, ), Francesco Miroballo (Umbria Autonoma), Moreno Pasquinelli (Fronte del Dissenso), Stefania Proietti (coalizione centrosinistra), Marco Rizzo (Democrazia sovrana e popolare), Donatella Tesei (coalizione centrodestra). Gli ultimi due candidati, la presidente uscente Tesei e Rizzo, non presenti in sala, hanno avuto la possibilità di partecipare inviando le loro risposte tramite dei video registrati.
Non è stato possibile concedere la stessa alternativa al candidato Roberto Fiore (Forza Nuova) in quanto ha inviato al Comitato una disdetta tardiva alla sua partecipazione al confronto e nessun video sostitutivo per poter rispettare i termini della par condicio.
L’evento, aperto a tutti i cittadini, è iniziato alle 21.30, con un preciso regolamento, inviato ad ogni candidato: postazione personale all’americana, tre minuti massimo a risposta scanditi da un countdown, domande su quattro temi di politica socio-sanitaria, elaborate dal gruppo di lavoro politico-amministrativo del Comitato.
Presenti in sala molti rappresentanti delle istituzioni, come la Direzione dell’Usl Umbria 2, con il direttore generale Piero Carsili, il direttore ed il Responsabile Amministrativo del Presidio Ospedaliero di Orvieto, rispettivamente la dottoressa Ilaria Bernardini e il dottor Stefano Mocio, ed il direttore del Distretto Sanitario di Orvieto Massimo Marchino, ma anche sindaci della zona e loro delegati come Daniele Longaroni (sindaco di Castel Viscardo), Sebastiano Caravaggi (sindaco di Montegabbione), Gian Luigi Maravalle (sindaco di Ficulle), Loredana Massimi (vicesindaco di Alviano).
Rammarico, invece, per l’assenza del sindaco di Orvieto (ufficialmente invitato dal Comitato) o di un suo rappresentante: sintomo questo della scarsa considerazione da parte della maggioranza consiliare di questo Consiglio di cittadini (non solo elettori) che rappresentano o dovrebbero rappresentare. Scelta che risulta essere in contraddizione con l’auspicato coinvolgimento collaborativo caldeggiato con la recente istituzione della Commissione Sanità. Un’assenza che si è fatta notare, quella della sindaca Tardani e che è stata considerata dai promotori dell’evento una forma di disinteresse e di mancanza di rispetto verso i cittadini.
Presenti, invece, alcuni consiglieri di minoranza come Stefano Biagioli, Federico Giovannini e Cristina Croce. Quattro i temi sanitari su cui i candidati si sono espressi in circa due ore di confronto, in un clima sostanzialmente disteso, ma non senza qualche attacco e frecciata verso l’attuale presidente in carica, Donatella Tesei, che purtroppo non ha potuto replicare perché non presente in sala:
1) la centralizzazione e spoliazione territoriale con un focus sul futuro del Distretto Sanitario di Orvieto;
2) la privatizzazione del SSN;
3) l’utilizzo nel territorio orvietano dei fondi PNRR per Case ed Ospedali di Comunità;
4) il rilancio dell’Ospedale di Orvieto in chiave interregionale.
Sul futuro del Distretto Sanitario tutti d’accordo che un accorpamento non porterebbe nulla di positivo; in particolare Miroballo evidenzia la criticità di un accorpamento vista la distanza di Orvieto con Terni, Narni e Amelia, lo stesso afferma Proietti secondo la quale l’unione porterebbe ad un maggior pellegrinaggio sanitario inutile e faticoso per i cittadini; Leonardi si dice “contraria ad ogni tipo di centralizzazione” e continua sottolineando l’importanza della partecipazione dei cittadini, che devono essere messi al centro della comunità e non veder spogliati i propri territori. Fiorini si dice convinto che i servizi sanitari territoriali scarseggiano, ma che per poter sviluppare i distretti sono necessarie nuove risorse economiche. Pasquinelli e Rizzo concordano sul fatto che è sparita la medicina territoriale per lasciare il posto ad una eccessiva centralizzazione. Fuori dal coro, la Presidente Tesei, che ribadisce la tesi secondo cui verranno accorpate le funzioni dirigenziali senza togliere i servizi del Distretto sul territorio.
In merito alla privatizzazione del SSN, si sono trovati tutti d’accordo sull’importanza di investire sul sistema pubblico, solo Fiorini ha riportato la sua idea di necessità di utilizzo all’occorrenza del servizio privato per una migliore efficienza del servizio pubblico. La crescente diffusione dei servizi sanitari privati sul territorio viene invece minimizzata dalla Presidente Tesei che non la ritiene problematica in virtù della possibilità dei centri privati di accreditarsi con il Servizio Sanitario Nazionale. Stefana Proietti ha invece ribadito che per un buon servizio pubblico serve un ottimo controllo delle risorse pubbliche, sostenendo che oggi tale controllo non esiste citando l’ultimo report della Corte dei Conti.
Sulla terza domanda tutti convergono sull’importanza delle Casa di Comunità per il territorio, ma in particolare Leonardi si dichiara preoccupata dall’assenza di una programmazione in relazione ai servizi che dovranno essere erogati all’interno degli edifici che verranno realizzati con i fondi PNRR. Proietti si è invece soffermata sul progetto di Casa ed Ospedale della Comunità previste per Orvieto, dicendosi convinta che quei fondi non basteranno per eseguire l’intervento di ristrutturazione come da progetto, oltre a segnalare le criticità dovute alla posizione della struttura in pieno centro storico. Pasquinelli si è detto d’accordo con la candidata Proietti, sottolineando l’importanza della medicina di prossimità. Tesei ha ribadito che entro novembre inizieranno i lavori per le due strutture previste per Orvieto e che, come da obiettivi PNRR, entro il 2026 verranno attivati i servizi al loro interno.
Rispetto all’ultima domanda sul rilancio dell’Ospedale di Orvieto in chiave interregionale, Miroballo ha espresso il suo pensiero sull’importanza di due realtà umbre quali Orvieto ed Assisi, puntualizzando che l’Ospedale orvietano deve essere assolutamente potenziato, in ragione della sua posizione geografica che lo rende punto di riferimento anche per il territorio viterbese. Leonardi e Rizzo, sulla stessa linea, hanno aggiunto, che la vicinanza dell’Ospedale di Orvieto all’asse autostradale rende ancor più strategico il suo ruolo, suggerendone il potenziamento delle funzioni di Primo soccorso ed Emergenza Urgenza. Proietti si dice convinta che il Presidio Ospedaliero Santa Maria della Stella deve diventare “attrattivo per il territorio” e “punto strategico per la mobilità attiva”. La Presidente Tesei, prova a dimostrare che il nosocomio orvietano è un DEA di I livello in quanto formalmente è dotato di tutti i reparti necessari da normativa, senza però entrare nel dettaglio del loro effettivo funzionamento. Un funzionamento, che a detta dei cittadini, nella realtà risulta spesso depotenziato o addirittura assente. Applausi e fischi per i candidati, che hanno parlato secondo un equo sorteggio, e qualche risata strappata al pubblico presente.