PrometeOrvieto torna a parlare di Casa di Comunità con due interventi, il primo sugli aspetti economici, il secondo sugli aspetti urbanistici e funzionali.
Ricordiamo che la Casa di Comunità (ex Casa della Salute) diventerà il punto di riferimento di tutta la medicina territoriale, disponibile 24 ore su 24, a cui tutti i cittadini si devono rivolgere per una prima diagnosi e per risolvere problemi di salute non complessi. Abbiamo appreso dalla presidente Tesei che a novembre si aprirà il cantiere per realizzarla nel complesso immobiliare dell’ex ospedale; riteniamo ovviamente che sia un’ottima notizia. Gioverà a tutti, però, che si ripercorra la storia della nascente struttura.
L’idea nasce nel 2008, all’epoca si chiamava Palazzo della Salute. La Regione aveva identificato l’ex mensa della caserma Piave come luogo deputato alla sua realizzazione: compra l’immobile, tramite la Asl, per 2.7 milioni di euro. Poi, redige una progettazione con professionisti interni al fine di realizzare la struttura, ma poi tutto si ferma e l’ex mensa resta lì, ancora oggi, a marcire.
Passano molti anni quando, nel 2015, il Comune di Orvieto, in enormi difficoltà finanziarie per la condizione di predissesto, si trova costretto a pagare 1,1 milioni di euro circa in tre rate alla Asl per l’affitto dell’ex ospedale (ove, nel frattempo, aveva ospitato per qualche anno alcuni uffici e il polo universitario di ingegneria per conto del Centro Studi di Orvieto). La Asl aveva anche promosso ricorso alla Corte dei Conti contro il Comune di Orvieto, il quale si opponeva a una pretesa eccessiva per il canone di locazione, poi respinto.
Comune, Regione ed Asl concludono nel 2015 un accordo in cui si stabilisce che dovevano essere rimborsati al Comune stesso 750.000 euro per opere strutturali che aveva effettuato sull’immobile ex ospedale, da pagare al massimo entro il 2017. La Asl cerca poi di vendere all’incanto l’ex ospedale, ma nessuno lo compra, a nostro avviso anche per la modalità non adeguata con cui si era proceduto.
Nel 2020-2021 arrivano la pandemia e poi il Pnrr, con stanziamenti per 7.7 milioni di euro per realizzare Casa ed Ospedale di comunità che si decide in modo singolare di realizzare nell’ex ospedale, strutture che dovranno essere ultimate entro giugno 2026. Se tutto andrà bene, quindi, avremo una struttura inaugurata quasi 20 anni dopo la sua iniziale progettazione, con spreco di denaro pubblico per milioni di euro, di fatto sottratti al bilancio sanitario.
Ma non è tutto: la Asl sta cercando di accordarsi con il Comune di Orvieto per non pagare i 750.000 euro di cui sopra, per i quali è morosa dal 2017. Come? Cedendo i giardinetti attigui all’ex ospedale e altri cespiti, mantenendo ivi il diritto di passaggio. Tale diritto di passaggio verrà utilizzato per realizzare un’adeguata strada a doppio senso per l’accesso alla nuova Casa/Ospedale di Comunità.
In sostanza, i cittadini, oltre a scontare l’infelice scelta di ubicarla nell’ex Ospedale in Piazza Duomo, pagheranno (il Comune di Orvieto lo farà per loro) in parte o per l’intero la possibilità di accedere alla Casa di Comunità. Forse è anche per questi motivi che da due anni non riceviamo risposta alla nostra richiesta di conoscere il piano di viabilità e parcheggio. Nel frattempo, sono stati sprecati milioni di euro e persi quasi vent’anni. Non è un caso se il nostro territorio è quello ridotto nelle peggiori condizioni per l’erogazione delle prestazioni sanitarie rispetto all’intera Umbria. Sarà il caso che qualcuno informi la Corte dei Conti su quanto accaduto e sul discutibile comportamento della Asl?