Il Partito Democratico di Orvieto rimanda al mittente l’ultima sortita dell’assessore Gianluca Luciani, che dimostra, ancora una volta, l’incapacità della destra orvietana e umbra di affrontare seriamente i problemi del territorio. Mentre il sistema sanitario si sgretola sotto la loro guida, l’assessore tenta disperatamente di spostare l’attenzione sui rifiuti, distorcendo i fatti. Luciani e la sindaca Tardani sanno perfettamente che il voto in Auri della candidata Proietti non è stato un atto politico né un sostegno all’ampliamento della discarica, ma un passaggio tecnico dovuto per recepire le prescrizioni regionali. Queste stesse prescrizioni, firmate dalla Giunta Tesei, prevedono un termovalorizzatore per l’Umbria, ma non offrono soluzioni concrete per Orvieto.
Nonostante ciò, dopo aver guidato cortei ambientalisti e inscenato passerelle sulla sanità, la destra orvietana continua a raccontare menzogne, sperando che vecchi schemi di strumentalizzazione e polemica possano ancora coprire le loro carenze. Al solito, preferiscono speculare sulle problematiche locali piuttosto che affrontarle e risolverle con la competenza che il ruolo richiederebbe. Emergono, invece, solo segni di disperazione da parte di chi, privo di proposte serie, si affida alla strumentalizzazione politica.
Mentre l’ospedale e il sistema sanitario sono stati lasciati collassare, oggi fingono di preoccuparsi dell’ambiente. Ma le questioni ambientali ed energetiche devono rappresentare una reale opportunità di sviluppo e sostenibilità, e per fare ciò servono istituzioni con una leadership autorevole e una visione futura.
Bisogna chiedere alla Giunta Tardani, che non sa nemmeno chiaramente raccontare come abbia mai effettivamente utilizzato i fondi derivanti dall’agio ambientale percepiti dal Comune, se dal 2019 a oggi, abbia mai incontrato i vertici di Acea, sfidandoli con proposte innovative e sostenibili per creare opportunità sul territorio e scongiurare fattivamente la sciagura del terzo calanco.
O se, al contrario, si sia semplicemente accontentata di gestire l’esistente senza proporre soluzioni. Questa destra non può più nascondersi dietro l’alibi dell’opposizione perché governa ormai da troppo tempo. Non può più accusare di trovarsi davanti gli interlocutori del passato quando, in realtà, è proprio il loro gruppo dirigente ad essere rimasto immutato da almeno vent’anni.
Devono accettare il confronto con una nuova leadership progressista ed europeista, sia in Umbria che a Orvieto. Il gioco della destra è finito. La loro incapacità è sotto gli occhi di tutti e i cittadini non si lasceranno più ingannare. Il Partito Democratico di Orvieto, insieme a chi lavora seriamente per il futuro dell’Umbria, respinge con forza queste accuse e riafferma il proprio impegno, interpretato anche dalla Candidatura di Cristina Croce in Consiglio Regionale, per una gestione sostenibile dei rifiuti e per un’Umbria che sappia difendere il proprio territorio, non con slogan vuoti, ma con progetti concreti e coerenti.
Partito Democratico di Orvieto