Ho letto con soddisfazione la decisa presa di posizione del Sindaco di Orvieto, che stronca qualsiasi ipotesi di ampliamento della discarica “le Crete”; tempestiva e netta Tardani rivendica la continuità con il suo passato e chiude per sempre all’ampliamento del secondo calanco, e ben piu importante in sottinteso allontana per sempre l’ipotesi della riapertura del terzo calanco. A parole, perché i numeri dicono altro.
Personalmente da un po’ di tempo cerco di attirare l’attenzione sul tema perche’ la situazione era preoccupante, ora vira al drammatico: sia la ricetta Tesei, sia quella Proietti, non considerano i tempi ed i volumi residui delle discariche. Insomma per farla breve, chiunque vinca la capacità de le Crete si esaurirà prima. Il Sindaco Tardani si spinge oltre: in qualità di vicepresidente AURI ( autorità umbra rifiuti idrico) garantisce anche che le altre due discariche Belladanza e Borgogiglione non verranno ampliate.
Il Piano Regionale Rifiuti (PRR) è stato approvato un anno fa, in questo ultimo anno non si è mosso di un centimetro. Siamo ormai al 2025 e il termovalorizzatore, li c’è scritto, che si accende nel ’28. Ci credete voi? Che un giocattolo (stimato nel 2020 da Enea vedi PRR) dal costo di 130 mln, (vogliamo ad essere cauti fare 200 mln all’accensione?) venga acceso quando ancora non si è aperto formalmente il discorso sul sito, per poi fare gara espropri e realizzazione, infrastrutture comprese?
Vogliamo credere che vista la statura dei concorrenti e della posta in palio non ci saranno ricorsi? Quest’anno “sabbatico di aspettativa” (causa elezioni regionali probabilmente) è stato indicativo che il Governo Regionale non é in grado di rispettare neanche un cronoprogramma stilato da loro stessi, tanto è vero che si inizia a parlare del fine ’29 per l’accensione.
Di contro il piano della candidata Proietti (no inceneritore) non tiene conto delle difficoltà che la raccolta differenziata ha incontrato in questi 15 anni di applicazione; la differenza tra quanto raccolto e quanto effettivamente utile al riuso, (indice di riciclo) è nel caso della plastica vicino al 50% di scarto, e ostacoli tecnici a tutt’oggi irrisolti (tariffa puntuale,controlli, sanzioni) verso l’utenza, fanno si che alle tre discariche umbre vengano sepolte ancora oltre 220mila tonnellate all’anno. La Regione a tal proposito ha fornito il PRR di 13,5 mln per migliorare gli impianti di trattamento e lavorazione.
A pagina 42 del PRR c’è scritto che “Le Crete” si esaurirà tra il 2027 e il 2030. Ecco che tutti e due i progetti Tesei e Proietti, comprese le dichiarazioni del vicepresidente AURI Tardani, si sciolgono come neve al sole: chi vince vince, gli ampliamenti da qualche parte bisognerà farli! E consideriamo poi che Acea, gestore in posizione dominante come impiantistica nel sub ambito Ternano, tiene da un decennio fermo un capitale X riferito all’acquisto del terzo calanco. Anche questo va considerato.
Gli abitanti dei Comuni dell’Orvietano si trovano nella curiosa condizione, a mio avviso che ancora prima di discutere di “inceneritore si o di inceneritore no” devono combattere contro l’ampliamento della discarica. E questo succede solo se tutto il territorio unito dice: BASTA! Per questo motivo in una ipotesi di osservatorio, sui rifiuti, abbiamo rimandato a dopo il 18 novembre qualsiasi iniziativa pubblica sul tema. Perché serve lo sforzo di tutti per voltare pagina, per tornare ad un vero governo pubblico del ciclo dei rifiuti, con le dichiarazioni che combaciano davvero con i numeri. (Giancarlo Imbastoni)