ORVIETO – L’assessorato ai Lavori pubblici e Patrimonio del Comune di Orvieto ha diffuso la replica all’interrogazione a risposta scritta avente oggetto “Chiesa di San Francesco – Stato attuale e piani futuri” presentata dal consigliere comunale Roberta Palazzetti (Proposta Civica).
“La chiesa di San Francesco – si legge – è di proprietà del Comune di Orvieto e risulta ancora consacrata. La struttura è stata dichiarata inagibile in seguito al sisma dell’ottobre 2016 e all’esito dei rilievi effettuati il 12 gennaio 2017 dai tecnici del Gruppo di lavoro per la salvaguardia e la prevenzione dei beni culturali dai rischi naturali del Dipartimento della Protezione civile e del Ministero per i Beni e le Attività culturali.
Il 29 agosto 2024, in seguito alla segnalazione da parte di un cittadino, i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Terni, alla presenza di un rappresentante della Polizia locale di Orvieto e di un funzionario dell’Ufficio Tecnico del Comune di Orvieto, hanno effettuato un’ispezione esterna della chiesa di San Francesco riscontrando l’aggravamento di una lesione preesistente a carico dell’architrave lapideo del portale di ingresso al lato sinistro della chiesa. Dai successivi approfondimenti effettuati dall’Ufficio Tecnico e dai confronti con il materiale fotografico presente in archivio, è tuttavia emerso che non c’è stato alcun aggravamento della lesione e lo stato risulta essere quello riscontrato nel 2016. In via cautelativa si è comunque deciso di puntellare con opere provvisionali la parte in questione”.
“Il 28 luglio 2021 – continua – il Comune di Orvieto ha risposto al Censimento e stima del danno delle opere pubbliche danneggiate dal sisma del Centro Italia effettuato dal Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016 con una proposta progettuale per il consolidamento e restauro della chiesa di San Francesco contenente l’elenco degli interventi e la stima dei costi, quantificati in 2.2 milioni di euro, ‘per il ripristino della piena agibilità dell’edificio al fine di salvaguardare il bene monumentale e il suo contenuto’.
Nell’ambito dello stesso censimento è stata presentata analoga proposta progettuale per il consolidamento e restauro della chiesa di San Lorenzo in Vineis presso il cimitero monumentale di Orvieto. In seguito a questo, con ordinanza n. 129 del 13 dicembre 2022, il Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016 ha approvato il Programma straordinario di Rigenerazione Urbana connessa al sisma e del Nuovo Piano di ricostruzione di altre opere pubbliche per le Regioni Abruzzo, Lazio e Umbria. Il Comune di Orvieto è risultato beneficiario di un finanziamento di 1.5 milioni di euro per il consolidamento e restauro del complesso di San Lorenzo in Vineis nel cimitero monumentale di Orvieto”.
“Nel marzo 2023 – prosegue la nota – l’assessorato ai Lavori pubblici del Comune di Orvieto ha nuovamente posto all’attenzione della Regione Umbria la necessità di dare seguito alla richiesta di finanziamento degli interventi anche per la chiesa di San Francesco. Ne sono seguiti contatti e interlocuzioni, anche recentissimi, con l’Ufficio Speciale Ricostruzione Umbria dai quali è emersa la possibilità che il piano sarà rifinanziato a breve e pertanto il Comune di Orvieto reitererà la richiesta. Nel corso degli anni sono stati effettuati degli interventi di manutenzione per evitare che i piccioni potessero entrare all’interno della chiesa ma malgrado questo i volatili trovano ancora il modo di introdursi nell’edificio“.
“Riguardo alle opere d’arte contenute nella chiesa – è scritto – le più importanti sono state da tempo trasferite e messe in sicurezza. Tra queste, il Crocifisso medievale risalente alla metà del 14esimo secolo attribuito al Maestro Sottile, a seguito del restauro finanziato interamente dal Comune di Orvieto, è stato posizionato presso la Galleria Sovena della Nuova Biblioteca pubblica Luigi Fumi, la tela seicentesca della Dedicazione della città di Orvieto alla Madonna con Santa Lucia e San Giuseppe intercessori si trova nella Sala Unità d’Italia del Comune di Orvieto. Altri cinque dipinti, di cui tre di Cesare Nebbia, peraltro utilizzati nel 2018 in occasione di una mostra per il IV centenario della morte di Ippolito Scalza, sono conservati presso la Chiesa dei Santi Apostoli. L’affresco di Pietro di Puccio infine è stato oggetto negli anni scorsi di interventi di consolidamento“.