La Castellana ha un nuovo partner sociale, un’associazione di grande prestigio: la FONDAZIONE AIRC PER LA RICERCA SUL CANCRO, rappresentata da Giuliana Bianconi La Valletta, consigliera del Comitato Umbria e responsabile dei volontari della Delegazione di Orvieto.
I più esperti ricorderanno il cognome “Bianconi La Valletta” per la cronoscalata di Orvieto: Giuliana è una delle figlie di Giuseppe (Pino) Bianconi La Valletta, socio fondatore e per anni uno degli animatori della gara (nella foto con Mauro Nesti). La famiglia Bianconi La Valletta ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo della Castellana, trasformandola in un’attrazione di riferimento per il Motorsport, capace di attirare appassionati da tutta Italia.
L’importanza dell’abbinamento con AIRC
Giuliana sottolinea il significato personale di questa collaborazione:
“Come ho sempre detto al Presidente e ad altri amici della corsa, guardandomi indietro, rivedo mio padre Giuseppe impegnato nella preparazione dell’avventura che iniziò a metà degli anni ’60. Per lui, esserne parte fu sempre motivo d’orgoglio. Sebbene sia passato del tempo, quei ricordi rimangono vivi a casa mia. È con questo spirito che mi sono riavvicinata al mondo della Castellana, trovando persone speciali e pronte a supportare un’idea che stiamo realizzando insieme quest’anno”.
Nel mese di ottobre, tutto il mondo si mobilita contro il tumore al seno indossando il nastro rosa, simbolo della prevenzione e della ricerca sul tumore più diffuso tra le donne. Fondazione AIRC riunisce ricercatori, pazienti e sostenitori per affrontare insieme la sfida di trovare cure sicure ed efficaci per le forme più aggressive di questo tumore. Il nastro rosa di AIRC è diverso dagli altri: incompleto, come il nostro obiettivo, non ancora pienamente raggiunto. Siamo all’ultimo miglio, il più difficile, e richiede un impegno ancora maggiore. In concomitanza con la cronoscalata, quest’anno celebriamo un anniversario importante: 30 anni (1994-2024) della Delegazione AIRC di Orvieto e del territorio. Grazie a sostenitori, volontari e amici, festeggiamo un traguardo significativo. L’abbinamento tra la cronoscalata e le iniziative di ottobre dedicate alla ricerca e alla prevenzione del tumore al seno ci è sembrato particolarmente utile, dato l’ampio riscontro che la corsa gode non solo a Orvieto, ma su tutto il territorio.
I ricordi di Giuliana
Riflettendo su come si viveva la preparazione della gara in casa Bianconi, Giuliana ricorda:
“Pino era preso dai preparativi in toto. Non c’erano i cellulari, quindi passava ore al telefono fisso. Senza computer o email, tutto veniva scritto a mano. La casa era piena di appunti ed era un via vai di ospiti, spesso personaggi della Federazione, dell’ACI o dell’Associazione Autieri d’Italia, l’ente di riferimento e primo organizzatore. Ricordo una figura speciale, Valter Berardi, divenuto poi grande amico di papà, che veniva spesso in soccorso per risolvere i vari problemi organizzativi. Mamma era ‘costretta’ a preparare cene per ammorbidire i piloti e le loro richieste di rimborso. La maggior parte di loro erano persone gentili e non dimenticavano mai di mandarci gli auguri per le festività. Noi tre figlie non potevamo non rimanere coinvolte in tutto questo!”
Giuliana non lo menziona, ma grazie alla Castellana ebbe un piccolo ruolo in un servizio televisivo nella trasmissione “Odeon – tutto quanto fa spettacolo”, dedicata alle gare automobilistiche, con protagonisti Spartaco Dini e l’attrice Corinne Clery.
Le iniziative AIRC durante la gara
Per sabato 26 e domenica 27 ottobre, giorni della gara, AIRC Orvieto ha organizzato diverse attività.
I volontari saranno attivi con due postazioni fisse per distribuire le spille del Nastro Rosa, raccogliere donazioni e informare i partecipanti sui temi della ricerca oncologica, della salute e della prevenzione. Due gazebo saranno posizionati alla rotonda che porta all’Ospedale e sulla tribuna naturale al bivio di Osarella. La ricerca deve essere continuamente sostenuta, e ogni contributo è fondamentale. Ricordate: “LA RICERCA E LA PREVENZIONE È VITA”. (Roberto Pace)