Cristoforo Madruzzo, Alessandro Farnese, Pier Francesco Orsini. Un libro racconta il periodo d’oro della Tuscia rinascimentale, ricostruendo i rapporti di tre amici, figure tra le più importanti ed originali del Cinquecento italiano. Con al centro Soriano nel Cimino e la cultura ermetica dell’epoca.
Una fitta corrispondenza durata anni fra tre amici di tutto riguardo. Un carteggio infarcito di considerazioni religiose, ermetiche, artistiche, politiche e personali che rappresenta al tempo stesso un eccezionale punto di osservazione per capire a fondo uno spaccato illuminante della cultura del Rinascimento italiano e dei valori a cui si ispiravano le sue élite.L’occasione è rappresentata dalla pubblicazione del carteggio tra il cardinale Cristoforo Madruzzo, Alessandro Farnese e Pier Francesco Orsini detto Vicino, padroni di casa di tre dei luoghi più splendidi ed iconici della Tuscia: Palazzo Madruzzo (oggi Chigi Albani) a Soriano, il Palazzo Farnese di Caprarola e il Sacro Bosco di Bomarzo.
Una storia racchiusa nel volume, pubblicato da Intermedia Edizioni e in uscita il 30 ottobre, curato da Francesca Pandimiglio e Francesca Ceci, dal titolo “Calamaio e carteggio nel valore dell’amicizia tra i cardinali Cristoforo Madruzzo e Alessandro Farnese con il signore di Bomarzo Pier Francesco Orsini detto Vicino”.
Cristoforo Madruzzo (1512-1578), in qualità di vescovo di Trento, fu uno dei protagonisti del Concilio di Trento ed ebbe un ruolo importante anche come mediatore tra i principi tedeschi che sostenevano la Riforma luterana e la Chiesa romana. Papa Paolo III gli assegnò il feudo di Bassano in Teverina, Gallese e Soriano, dove iniziò a costruire il magnifico palazzo noto come Villa Papacqua, oggi conosciuto come Palazzo Chigi Albani.
Pur impegnato in una carriera ecclesiastica di primissimo piano, Madruzzo dedicò molte energie a Soriano, dove realizzò miglioramenti urbanistici, fece costruire la fontana che porta il suo nome e restaurare il castello. Durante la sua permanenza a Soriano, frequentò assiduamente Alessandro Farnese e Pier Francesco Orsini, creando un sodalizio fra i tre personaggi, impegnati ad abbellire i loro rifugi intellettuali e fisici, luoghi di diletto e di delizie.
Le autrici descrivono la dimora sorianese come “una residenza fondata sulla realizzazione di un sogno, un ideale spirituale ed artistico-iniziatico, aperto a molteplici chiavi di lettura fondate sulla profonda conoscenza dell’antico e di tutta la produzione letteraria, filosofica ed ermetica tipica dell’epoca”. I tre erano uniti dalla profonda conoscenza della tradizione ermetica e del linguaggio simbolico, evidente nelle loro ville, ricche di riferimenti esoterici: dalla cultura egizia, alla cabala ebraica, all’astrologia e all’alchimia.
Il legame tra loro è testimoniato anche dagli affreschi di Palazzo Farnese a Caprarola, dove sono ritratti Madruzzo e Orsini. Inoltre, la Casa Pendente nel Sacro Bosco venne dedicata da Farnese a Madruzzo. Il volume raccoglie i contributi di vari studiosi (Luca Siracusano, Luciano Passini, Sigfrido Hobel) che nel marzo del 2023 hanno partecipato a un convegno tenutosi a Soriano nel Cimino.