Come stanno cambiando le aree interne? Come possono diventare attrattive per nuove economie e popolazioni? A quali condizioni la presenza di persone di origine straniera può rappresentare un’opportunità di sviluppo per i territori marginali? Come queste condizioni cambiano tra le diverse aree interne?
Queste sono alcune delle domande a cui si cercherà di rispondere nel corso dell’evento: “Il ruolo delle migrazioni nello sviluppo delle aree interne”, che si terrà ad Orvieto presso Lo Scalo Community Hub (via Sette Martiri 49), lunedì 21 ottobre, dalle 14 alle 16.
Tra il 2011 e il 2023, il numero di stranieri nelle aree interne considerate dalla ricerca, che sarà presentata nel corso dell’evento (128 aree in tutto), è aumentato di 20 punti percentuali. Tuttavia, lo scorso anno (2023) l’incidenza sulla popolazione residente risultava pari al 6,5%, dunque inferiore al valore nazionale di quello stesso anno (8,7%). L’analisi dei dati mostra che le popolazioni straniere tendono ad essere più numerose nelle aree interne con più risorse economiche, ma anche con meno residenti e, di conseguenza, più abitazioni disponibili. Col tempo, però, il numero di stranieri aumenta maggiormente nelle aree con redditi medi, e probabilmente costi medi, minori.
Analizzando i dati nel tempo, si vede che questa presenza straniera tende a favorire lo sviluppo economico e il riequilibrio demografico delle aree di insediamento. In sintesi, la presenza delle persone straniere aumenta maggiormente nelle aree interne più svantaggiate e con minore popolazione, contribuendo al loro sviluppo. Anche la presenza di strutture di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati incide su queste dinamiche. Nel 2018, il numero di persone presenti in queste strutture era di 17,8 ogni 10.000 abitanti a livello nazionale, mentre nelle aree interne considerate dalla ricerca era di 24,5, quasi il 40% in più. Se dopo la fine dell’accoglienza molte di queste persone lasciano questi territori, i dati mostrano che alcune restano, contribuendo all’aumento della popolazione straniera residente.
L’evento fa parte del progetto di ricerca SETT – Svantaggi etnici e territoriali in tempi di crisi, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con fondi PNRR, volto ad esplorare le diverse modalità di interazione tra processi di insediamento dei migranti e sviluppo delle aree interne, ricostruendo i possibili esiti, ostacoli ed elementi facilitanti. L’evento è organizzato dall’istituto di ricerca indipendente FIERI con la collaborazione della Cooperativa Sociale Il Quadrifoglio.