È fresco di stampa un nuovo libro su padre Chiti, scritto da Antoine Haddad, edito da Ares e con prefazione di mons. Gualtiero Sigismondi. Haddad è frate minore cappuccino dal 1989 e sacerdote dal 1998, autore di diversi volumi e articoli; attualmente, svolge il ruolo di assistente del postulatore generale dell’Ordine, presso la Curia generale di Roma. La divisa e il saio è il titolo dell’opera e Gianfranco Maria Chiti (1921-2004) il sottotitolo; padre Chiti, infatti, è stato per vocazione prima militare, chiudendo la carriera col grado di generale, quindi consacrato nei frati cappuccini. “Questa pubblicazione – scrive mons. Gualtiero all’inizio della prefazione – tratteggia, in modo accurato, la figura del venerabile Gianfranco Maria Chiti, la cui parabola esistenziale è iniziata da fante e si è conclusa come frate cappuccino”.
Da soldato, durante la Seconda guerra mondiale ha combattuto al fronte, vissuto le vicende della Repubblica sociale italiana, conosciuto la sofferenza dei campi di concentramento e dell’epurazione. Riammesso nell’esercito, per l’umanità sempre dimostrata da ufficiale nei confronti di partigiani ed ebrei, è stato ufficiale comandante per generazioni di nuove leve. Da sacerdote è stato confessore e predicatore richiestissimo, divenendo anche cappellano dei “suoi” granatieri di Sardegna. Ricordiamo, poi, che ha restaurato il convento dei Cappuccini di Orvieto, città dove svolgerà un intenso apostolato. Lo scorso 24 gennaio, la Chiesa lo ha dichiarato venerabile, spianando la via verso la beatificazione.
“Come dimostrano le sue virtù eroiche, ha manifestato – prosegue mons. Sigismondi – diversi aspetti della ‘fantasia della santità’ […]. Egli, ‘ricco d’eroica fermezza cristiana e patriottica’, non ha esitato di passare dalla caserma al convento, dalla tuta mimetica al saio, dal cinturone al cordone, dal basco al cappuccio, dagli anfibi ai sandali”. Ed ancora: “È passato dal dare l’Attenti al saluto di Pace e Bene … dal dare ordini a fare obbedienza”. Dalle pagine del libro emerge come padre Chiti abbia vissuto tutta la sua vita senza cedimenti, svolto ogni servizio con grande passione, sempre fedele agli impegni presi e attento al rispetto e alla promozione dell’altro. Un uomo di mite fermezza e libero da ogni ideologia.