In questi giorni un’intrepida armata di improvvisati tribuni si diverte a scorrazzare per le vie di Orvieto e sui social, vendendo la propaganda di partito come notizia fondata, terrorizzando passanti e cittadini già in difficoltà e giustamente preoccupati per i disastri compiuti in regione sulla sanità da decenni di governo di una sinistra mandata a casa in anticipo, per uno scandalo chiamato in tutta Italia e nel mondo sanitopoli.
Costoro, per la giusta vergogna, cercano di girare in incognito, rifiutando di dire schiettamente ai cittadini chi sono i promotori del fantomatico Comitato, che si riuniscono nella ex sede del Pd di Sferracavallo, di proprietà di un’associazione le cui simpatie facilmente si arguiscono già dal nome. Recepiamo la voce di cittadini che hanno firmato petizioni con varie motivazioni, in preda al panico ed allarme indotto: “Vogliono chiudere l’Ospedale”, “Per prenotare gli esami si dovrà andare a Terni”, “Chiudono il Distretto Sanitario”, e via dicendo.
Ovviamente bugie, che corrono tuttavia veloci sull’onda dell’emotività che sorge spontaneamente quando si tocca la pelle viva della gente, la salute degli individui. Non staremo qui, in questa sede, a fare analisi politiche o a sciorinare dati, lo faremo a stretto giro, stiano tranquilli questi signori che si divertono a speculare sulla preoccupazione delle persone. Ribadiamo con forza che non chiuderà l’Ospedale di Orvieto, né il Distretto Sanitario.
E’ in programma un accorpamento delle due strutture, sotto un’unica direzione con sede ad Orvieto, scelta che Fratelli d’Italia condivide, e che sarà comunque meticolosamente seguita e valutata anche nelle sue fasi di attuazione. Per quale motivo quindi questo Comitato, che si dice formato da persone comuni, senza schieramento politico, si muove così spregiudicatamente?
Intanto vediamo di chi si tratta. E’ un’eterogenea quanto improbabile compagnia popolata da ex funzionari del Pd o delle sue precedenti espressioni (Pds, Ds e addirittura Pci), recenti epigoni della tornata amministrativa locale che facevano riferimento a liste civiche di varia estrazione, mediamente convergenti con la sinistra, giornalisti, sindacalisti di area (non solo afferenti alla materia sanitaria), giovani radical chic, esponenti della sinistra già noti in città, e si potrebbe così continuare per molto tempo, affrescando una compagine senza dubbio pittoresca ed inevitabilmente schierata in modo aprioristico e funzionale a sostenere il campo largo rosso, mascherandosi sotto la coperta corta delle istanze spontanee dei cittadini.
Non staremo a fare nomi e cognomi, basta guardare le foto sui social o incontrarli per strada, poco cambia, sono quelli che hanno dimenticato Sanitopoli non si può non ricordare chi ha governato la regione per 50 anni recando danni enormi al sistema sanitario, governando l’Italia negli ultimi dieci anni prima della Meloni, disintegrando la sanità pubblica.
Coordinamento FdI Orvieto